Mirri: «In questi mesi ho scelto di rivolgere al mio pensiero a chi combatte la guerra contro il Virus. Noi in C il prossimo anno»

Intervenuto ai microfoni del sito ufficiale del Palermo, Dario Mirri, attuale presidente del club rosanero, si è espresso così in merito all’emergenza Coronavirus: «Sono tempi difficili e per questo, in quest’ultimi mesi, ho preferito rivolgere il pensiero in silenzio a tutti i medici e le persone che stanno combattendo la guerra contro il virus, piuttosto che rilasciare considerazioni sul futuro sportivo delle competizioni, come altri presidenti nelle ultime settimane, magari seppur in serie A, hanno sentito il bisogno di fare, evidentemente in modo solo interessato alle proprie egoistiche necessità di classifica. Ora che si comincia finalmente a intravedere un po’ di luce, e speranza, è giusto soffermarsi sull’immediato futuro. Noi siamo pronti a tutto, accoglieremo e onoreremo le scelte istituzionali come abbiamo sempre fatto, ma dentro di me ho la certezza che tra qualche mese il Palermo non sarà più in serie D. Certo, il nostro desiderio è solo quello vincere tutte le partite sul campo e noi siamo già pronti a partire, in qualsiasi momento. I nostri ragazzi infatti si sono comportati in modo responsabile e li ringrazio, uno per uno. Ma se non ci sarà la possibilità di giocare ancora e completare l’ultimo quarto di campionato, non credo esista qualcuno in tutta la serie D che in questo momento meriti più del Palermo il passaggio di categoria. Per quello che abbiamo dimostrato fin dall’inizio del campionato, non avendo mai abbandonato la vetta della classifica, per la rappresentanza della quinta città italiana, ma anche per la solidità della nostra società, appena nata, capitalizzata e con zero debiti. Una condizione che non possono vantare neanche molte società in Serie A, figuriamoci nel panorama delle società nelle serie inferiori e dilettantistiche, dove abbiamo avuto il piacere in questi mesi di conoscere colleghi, dirigenti straordinari ed appassionati, dotati di uno spirito quasi “di servizio” per il proprio territorio, a fronte però di strutture e impianti sportivi spesso inadeguati. A tale riguardo se mai arriveranno aiuti e sostegno della categoria da parte delle istituzioni, spero che saranno indirizzati proprio solamente agli investimenti per il miglioramento di stadi e campi, non all’altezza delle società incontrate e della passione dei tifosi tutti».