Martinelli si racconta: «A Palermo ho trovato la molla per rifarmi. La mia infanzia e i sogni…»

L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” riporta le dichiarazioni di Alessandro Martinelli, centrocampista del Palermo: «Sforzini? Siamo con lui e speriamo che possa riprendersi al più presto. Da domani, contro il Savoia, giocheremo come se fosse il nostro dodicesimo uomo in campo». Ancora non si capisce perché, dopo il no del Brescia, sia finito in D: «Mi piacciono le sfide. Al diavolo quattrini e categorie. Sono istintivo, ho pensato che a Palermo avrei trovato la molla per rifarmi». Da bambino cosa sognava? «Mio padre Fausto è stato più volte campione svizzero di motocross e ha fatto la Parigi-Dakar. Quando gareggiava lo seguivo con la mia piccola moto». Perché il pallone in un luogo, Mendrisio, con tradizioni di sci e hockey? «Avevo sei anni e seguivo gli amici, il sabato a scuola calcio e domenica all’oratorio». A chi voleva assomigliare? «Interista di famiglia, a Ronaldo. Il fenomeno mi faceva impazzire». Quanto di svizzero e quanto di italiano c’è in lei? «Metà e metà, papà è di Bergamo, la mamma svizzera».