Martinelli rilancia il suo Catanzaro dopo Palermo: «Un avvio così nessuno se lo immaginava»

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulle parole di Martinelli dopo Palermo-Catanzaro.

Luca Martinelli ha piedi educatissimi, con pochi paragoni in Serie C. Il Catania, atteso a Catanzaro nel posticipo di lunedì sera, lo sa bene: ad aprile, nell’ultimo scontro di campionato, è stato tranciato in due da un lancio di 60 metri del difensore , cioè da un’area all’altra, servendo Di Massimo e il primo dei due gol (a zero) dei giallorossi. «Spero di ripetermi», ha spiegato il centrale e regista arretrato ripensando a quel tracciante da videogioco: «Ma la Playstation non l’ho mai avuta e a fare certe giocate ho imparato col tempo». Alla terza stagione in Calabria, Martinelli è diventato capitano. Punto di riferimento lo era già. Insieme a Fazio e Scognamillo («Ho legato con tutti, ma con lui ho il rapporto più stretto, non può fare a meno di me», dice scherzando), è la polizza assicurativa del tecnico Calabro. Fra le gioie in questo avvio c’è la tenuta della difesa: «Confermarci è positivo, proseguire così e lavorare per migliorare ancora è doveroso – ha detto il 32enne milanese – I miei idoli? Nesta per l’eleganza e soprattutto Cannavaro per temperamento e la forte personalità».

Niente assilli Il Catanzaro è reduce da tre pari di fila: «Un avvio così nessuno se lo immaginava considerando le aspettative della piazza, della società e di noi stessi – ha sottolineato Martinelli -. C’è molto da lavorare, ma siamo fiduciosi. Cosa ci è mancato finora? Dobbiamo tirare fuori qualcosa in più sul piano mentale, dell’agonismo, avere fame e voglia di dimostrare di essere più forti degli avversari». L’ostacolo più vicino è il Catania, quasi un derby fra club che due estati fa duellarono sul mercato proprio per Martinelli: «Sarà una gara dura perché i siciliani, al di là dei risultati, sono una buona squadra. Noi ci stiamo preparando con la consapevolezza di dover vincere. Senza pressioni esagerate, senza trasformare l’obiettivo in un assillo perché dopo ci saranno tante altre partite , ma vogliamo riscattarci»