Mancini rivoluzione l’Italia. Giugno pre-Mondiale con i “brasiliani” Joao Pedro e Luiz Felipe

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sull’Italia di Mancini in vista dei playoff.

Può sembrare quasi sconveniente parlare di Nations League, torneo che qualcuno considera addirittura superfluo, mentre c’è un Mondiale che ci tiene col fiato sospeso fino a marzo. Ma lo show va avanti, la pandemia ha affollato il calendario, e la Nations è tutto tranne che tempo perso. Dove c’erano le odiate amichevoli c’è ora una coppa da “dentro o fuori”, in cui passa soltanto la prima, si retrocede, ci sono partite mai scontate ad alto livello e il successo si gioca in una final four. Non sarebbe spettacolare un gruppo con Italia, Germania, Inghilterra e Repubblica Ceca? Non sarebbe il calcio? Oggi può succedere, anche se siamo teste di serie.

Italia in prima fascia Obiettivo final four. L’ultima edizione di Nations è stata in Italia a ottobre: se avessimo vinto, nessuno avrebbe obiettato la sua inutilità. Oggi il sorteggio dei gruppi (ore 18 a Nyon, senza pubblico) darà il via alla Nations ‘22-23, la terza edizione. Azzurri in prima fascia con Francia, Spagna e Belgio, le ultime finaliste. Rischio di un girone terribile con il Portogallo dei nostri incubi mondiali. E partite tra giugno e settembre, quando il Qatar sarà ormai un obiettivo centrato o la seconda “apocalisse”. Il sistema del torneo non è cambiato. Le 55 nazionali europee sono divise in quattro serie. Noi siamo in Serie A (16 squadre divise in 4 gruppi). Le 4 vincenti si affrontano in una “final four”, le 4 ultime scendono in B. Come sempre.

Pericolo Portogallo, Inghilterra e Germania. E come sempre, con le squadre in tabellone, non c’è mai la possibilità di un gruppo semplice. Neanche per chi è in prima fascia come Mancini. 1) Il girone terribile prevede il Portogallo (o la Germania) dalla seconda fascia, l’Inghilterra dalla terza, e una tra Galles, Austria e Repubblica Ceca dall’ultima. 2) Quello medio sarebbe con Danimarca (o Olanda) e Svizzera (che ci ha appena giustiziato). 3) Quello in teoria più semplice comprenderebbe, oltre a danesi o olandesi, la Polonia e l’Ungheria. Tutti discorsi da rivedere. Finiti i campionati e la Champions, infatti, le nazionali resteranno concentrate fino al 15 giugno: in quelle due settimane si giocheranno le prime quattro partite dei gruppi. A fine settembre le altre due. Per le 4 vincenti, poi, appuntamento un anno dopo, 14-18 giugno 2023, nella “final four”.

Giugno pre-Mondiale con i “brasiliani”? Per l’Italia, giugno sarà un bell’impegno. Prima delle quattro partite di Nations, Mancini sfiderà l’Argentina nella nuova Finalissima (vedi clic ). La speranza è che siano tutti test pre-Mondiale nei quali sperimentare nuove soluzioni per il Qatar. Qualche variazione sul tema (uomini e tattica) è necessaria. Mancini sta studiando i due brasiliani Joao Pedro e Luiz Felipe, in arrivo da Cagliari e Lazio, interessati a un cambio di nazionale. Sembra fatta per lo stage di gennaio che servirà per valutare il loro ingresso nel gruppo per partecipare ai playoff mondiali di marzo. Superandoli, la Nations potrebbe essere utile anche a loro per conquistarsi un posto in Qatar. In caso malaugurato di eliminazione, chissà. Ma la Nations sarebbe comunque una ripartenza necessaria.