Lo Monaco: «Si proverà a far ripartire la Serie A, ma per B e C non è possibile»

Pietro Lo Monaco, intervenuto ai microfoni di “Radio Punto Nuovo”, ha parlato della ripresa dei campionati. Ecco qui di seguito le sue parole: «Resto della mia idea, c’è un tentativo sopra ogni cosa da parte della FIGC di cominciare almeno la Serie A, per le note vicende che si conoscono. Se saltano i diritti televisivi, a parte i contenziosi che nascerebbero, a cascata crollerebbe il sistema. La FIGC cerca di parlare di uno scaglionamento proprio per intavolare il discorso della Serie A. Non credo che Serie B e Lega Pro abbiano le possibilità di attuare il protocollo noto a tutti, tanto meno ci sono possibilità di chiamare i propri giocatori nei modi e tempi giusti e tenerli tutti insieme con anche lo staff. Diventa veramente improbabile visti anche i tempi: la Serie B deve giocare 12/13 partite, quando le disputano? Penso sia più sensato – visto e considerato che comanda il virus – pensare ad una ripresa quando ne usciremo». Lo stesso ha poi continuato: «Sarebbe meglio utilizzare questo tempo per cambiare le carte e ragionare sul prossimo campionato. Si sta tenendo in piedi qualcosa che non ha grande motivo di stare in piedi. Sono contro la ripartenza, ho provato sulla mia pelle ciò che si prova. Pensare di giocare a porte chiuse, non è calcio. A Settembre/Ottobre si ricomincia il nuovo campionato a porte chiuse, ma non per tutto l’anno. C’è bisogno di tempo affinché questa malattia non abbia possibilità di riproporsi. Le condizioni per giocare sono quelle di utilizzare un protocollo che in Serie B e in Lega Pro non può essere economicamente attuato». Per concludere, Lo Monaco ha affermato: «Onde evitare di perdere altri campionati, si mette un punto: cercare di finire la A, magari come in Spagna in 3-4 sedi. Abbiamo regioni dove l’incidenza del virus è stata minima, quindi concentrare in centri sportivi le squadre di Serie A, si può fare. Sulla Serie B come si può pensare di concludere il campionato? Si sancisce la classifica attuale, sempre provvedimenti eccezionali sono e devono partire dalla FIGC».