L’ex ministro Spadafora tuona: “Governo, dove sono finiti i sostegni per lo sport? Migliaia di lavoratori attendono”

Vincenzo Spadafora, ex ministro dello Sport, ha manifestato i propri dubbi sui sostegni annunciati dal Governo per il mondo dello sport attraverso i suoi canali social. Ecco quanto affermato:

 

“Primo punto: sarebbe utile sapere che fine hanno fatto i sostegni annunciati dal Governo.

Secondo punto: riforma del lavoro sportivo.
Ho presentato l’emendamento 10.19 al Decreto Sostegni Bis per il ripristino della riforma dello sport: l’emendamento è tra quelli “segnalati” e quindi verrà votato prossimamente dalla Commissione Bilancio, così capiremo davvero chi sta dalla parte dei lavoratori sportivi.
Si tratta dell’ultima chiamata per abolirne il rinvio al “duemilamai”, permettendo così di dare attuazione a tutte le tutele che abbiamo previsto per i lavoratori sportivi.
Ringrazio il gruppo del M5S per averlo segnalato e invito i parlamentari di tutti i partiti che insieme a me hanno lavorato a questa riforma – approvata dal precedente governo solo pochi mesi fa – a non tirarsi indietro e passare dalle parole ai fatti.
Cari colleghi del Pd, di Iv, di LeU, riusciremo finalmente a tutelare i collaboratori sportivi, ad abolire il vincolo sportivo, a regolamentare il ruolo dei procuratori sportivi?
Se la risposta è (coerentemente) sì allora non sprechiamo il lavoro fatto e poi utilizziamo i prossimi mesi per migliorarlo.
Perché è evidente che la pandemia ha già messo a dura prova le realtà sportive e la riforma non deve peggiorare la situazione; ma possiamo apporre correttivi e aggiungere risorse ai 100 milioni già stanziati dal precedente Governo per rendere sostenibile la riforma.
Ci sono centinaia di migliaia di lavoratori sportivi che aspettano da decenni questo cambiamento: non possiamo restare indifferenti.
Al momento del voto in Commissione inciderà molto il parere positivo o negativo del Governo, la posizione della sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali sarà quindi importantissima. Ho letto che ha deciso di avviare una fase di ascolto tramite l’invio di email… non è esattamente ciò che si aspettava il mondo dello sport.
Intanto, ripristiniamo il 2022 come traguardo per dare il via alla riforma e poi da qui ad allora miglioriamola insieme.
Aprire una fase di ascolto per una riforma che si è deciso di spostare al 2024, cioè quando questo Governo non sarà in carica, sarebbe solo una presa in giro.
Non serve fare nuovi tavoli per perdere altro tempo. Il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, sarà senz’altro disponibile ad approfondire con i tecnici del suo ministero tutti gli eventuali aspetti critici”.