Lettera A Klopp: “Fai perdere il Liverpool”. C’è la risposta del tecnico (Foto)

Dieci anni, ma già tanta personalità. Quanto basta per chiedere direttamente a Jurgen Klopp di far perdere il Liverpool. Una richiesta singolare, ma arrivata davvero al manager dei Reds, a firma di Daragh Curley, tifosissimo del Manchester United. “State vincendo troppe partite, Jurgen ti chiedo di smetterla”. Una richiesta che avrà fatto sorridere Klopp, che difficilmente si sarebbe immaginato di ricevere tra le mani quella missiva. Eppure sulla sua scrivania di Melwood ci è arrivata veramente, così il tedesco ha deciso di rispondere.

La lettera di Daragh
Un ‘gioco’ nato da un compito in classe, che chiedeva ai bambini di scrivere una lettera a qualcuno. Daragh ha scelto così Klopp: “Caro Jurgen Klopp, il mio nome è Daragh. Ho 10 anni. Vado alla scuola Glenswilly di Donegal. Sono un tifoso del Manchester United e ti scrivo per lamentarmi. Il Liverpool sta vincendo troppe partite. Se vinci altre nove partite, hai la migliore corsa da imbattuta nel calcio inglese. Essere un fan dello United è molto triste. Quindi la prossima volta che il Liverpool gioca, per favore, falli perdere. Dovresti solo lasciare segnare l’altra squadra. Spero di averti convinto a non vincere il campionato o a vincere un’altra partita, mai più. Cordiali saluti, Daragh”.

La risposta di Klopp
L’allenatore del Liverpool non ha esitato a prendere anche lui ad accendere il proprio pc, rispondendo così al giovane tifoso dello United: “Caro Daragh, sfortunatamente, in questa occasione non posso soddisfare la tua richiesta. Per quanto tu voglia che il Liverpool perda, il mio compito è fare tutto il possibile per aiutare il Liverpool a vincere perché ci sono milioni di persone in tutto il mondo che vogliono che ciò accada, quindi non voglio deluderli. Posso tranquillamente dire che una cosa che non cambierà è la tua passione per il calcio e per il tuo club. Il Manchester United è fortunato ad averti. Sebbene i nostri club siano grandi rivali, condividiamo anche un grande rispetto reciproco. Questo è per me il calcio”.

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