Leicester show, “Yes, you can”. Un coro per Ranieri: «Vivi una favola. Ora devi crederci»

Questa stagione, al posto delle più accreditate squadre di Manchester e delle londinesi, a guidare la classifica della Premier League e a rubare la scena in maniera sorprendente è il Leicester di Claudio Ranieri. Fino a qualche settimana fa quella dei “Foxes” era una favola, adesso con più di metà stagione alle spalle, cinque punti di distacco dalla seconda e la vittoria contro il City a domicilio chiamano il tecnico e la sua squadra a credere nel sogno della vittoria in Premiership. “La Gazzetta dello Sport” propone gli incoraggiamenti di alcuni tecnici italiani verso il collega, tra cui Lippi.

Il manager delle Foxes è una vecchia volpe. Solo ieri, dopo sei mesi di Premier, Claudio Ranieri si è lasciato scappare per la prima volta un «Ci proveremo», ma poi ha completato il pensiero, aggiungendo di «voler attendere fino ad aprile per sbilanciarmi». È nel suo ruolo: non in quello di chi, con il passare delle settimane, si è appassionato a Ranieri e al Leicester. Vince, ma la sensazione è che la squadra prima di farlo si diverta: questo invoglia il telespettatore ed entusiasma anche chi, prima di Ser Claudio diventato Sir Claudio, ha allenato da emigrato. «Non me l’aspettavo io, ma non se l’aspettava nessuno – ammette Marcello Lippi –. Stanno vivendo una favola, e quando si vive una favola significa che la sinergia è totale. Ranieri sta facendo qualcosa di eccezionale, mi piace il modo in cui sta gestendo la situazione. A questo punto del campionato, quando vai a vincere in casa della seconda creando 6-7 palle gol con quelle motivazioni, quella grinta e quell’organizzazione, è giusto crederci. Non so se vinceranno, ma so che arriveranno in fondo». In fondo ci è arrivato, due volte, anche Luciano Spalletti con lo Zenit, dopo che proprio Ranieri aveva preso il suo posto alla Roma, nel 2009: «È un allenatore di grande esperienza internazionale, che riesce a sintetizzare in poco tempo alla squadra i concetti fondamentali. Sta facendo vedere di essere pronto per qualsiasi piazza». NIENTE FENOMENI Pronto lo fu anche Nevio Scala che, dopo aver guidato il Parma, girò l’Europa: Germania, Turchia, Ucraina e Russia. «Per avere successo all’estero, non bisogna andare lì e pensare di fare i maestri e insegnare tutto. Il segreto è capire le caratteristiche del campionato e dello spogliatoio, ma avere poi la forza di portare le proprie convinzioni: non conosco a fondo il Leicester, ma Claudio sì. Ha creato entusiasmo con saggezza, e se anche la panchina salta di gioia, questi sono segnali importanti. È giusto che credano nella vittoria finale, ma soprattutto doveroso». QUELL’SMS Di miracoli sportivi, se ne intende Gianni De Biasi, che ieri era davanti alla tv e ha aspettato i minuti finali per inviare un sms a Ranieri. «Glielo leggo: “Ciao Claudio, ho visto la partita e gioito come se fosse la mia squadra. Ho letto emozioni sul tuo viso, e il gol dell’1-3 era anche in mezzo fuorigioco. Ti abbraccio”. Gli è scoppiata in mano una squadra che nell’incoscienza sta acquisendo la consapevolezza di potersela giocare». Un po’ come è successo alla sua Albania, che a giugno giocherà l’Europeo: «Anche noi, come il Leicester, siamo stati invitati inaspettatamente alla mensa dei ricchi, ma ce la siamo guadagnata con il sudore della fronte. Spesso, se c’è organizzazione, la squadra conta più degli individui». IN TV Stasera, su Fox Sports, si parlerà di Ranieri in House of Football, con Gianluca Vialli e Paolo Di Canio: «Il Leicester è una squadra con gli attributi veri organizzata in modo ineccepibile – dice l’ex laziale –. Conoscono benissimo i loro tanti pregi e i loro tanti difetti, che però nascondono dando tutti il 150%. Pellegrini è improponibile a quei livelli: non si è mai preso il City, ancor meno dopo l’annuncio di Guardiola. Il Leicester di Ranieri, invece, gioca come fosse un team del passato portato nell’era moderna: i giocatori portano a compimento gli ordini dell’allenatore col furore agonistico dei guerrieri britannici. Ora ci si può aspettare di tutto: pensavo potesse calare, invece arriverà sicuramente tra le prime tre della classifica». Fabio Capello, sempre da Fox, alza l’asticella: «Adesso il Leicester può davvero credere al titolo e arrivare fino in fondo. Sono come un capolavoro di Fontana. Ma è presto per cantar vittoria. Ci sono molte squadre che possono recuperare. Guardate la Juventus in Italia quanti punti ha rimontato». PENSIERI FINALI Arrigo Sacchi è «contento per lui e per il calcio italiano», per Roberto Mancini «ora ce la può fare» a vincere la Premier. Nel 2012 ci è riuscito lui, gli dispiacerà mica non essere l’ultimo.