L’analisi di Ignazio Arcoleo: “Sul Palermo ognuno è libero di dire ciò che vuole, ma tutti quelli che mangiano questo pane…”

“Il Palermo riconquista la vetta e cerca soluzioni di gioco alternative alla perfetta intesa dell’asse Chochev Nestorovski. Condivido il Tedino pensiero e la scelta di voler attaccare in velocità ma per scardinare un bunker difensivo collaudato occorreva più tempo per perfezionare gli schemi di gioco adeguati. In vista dello scontro al vertice col Bari Tedino potrebbe giocare con un centravanti di movimento, capace di pressare e anche di tenere la palla per dare i giusti tempi di inserimento in attacco ai compagni che escono dalla fase difensiva.
Tedino ha il tempo giusto per preparare l’ennesima formazione frutto dell’emergenza da schierare al San Nicola, contro un Bari che può avere il lusso di lasciare in panchina tre attaccanti, esperti, che sanno sfruttare al massimo le lacune tecniche e fisiche degli avversari. Grosso mette in campo una formazione con giovani talentuosi, col 4-3-3. All’interno del sistema di gioco la palla circola in modo fluido e rapido attraverso i piedi di tre formidabili centrocampisti, Tello, Petriccione e Basha, che ricamano graziose trame di gioco ad alta intensità volte ad innescare Cisse e Galano, un vero artista del gol. Il Bari può vincere il campionato solo se elimina il latente narcisismo che ha prodotto le sei sconfitte, fin qui totalizzate. Considerando pregi, difetti e rosa del Bari, Tedino si inventerà un falso nove per non dare punti di riferimento agli arcigni centrali baresi, ed incrementare la densità di uomini in mezzo al campo per distruggere il lezioso fraseggio degli avversari, e da lì ripartire velocemente in contropiede. Sul Palermo ognuno è libero di dire ciò che vuole, ma tutti quelli che mangiano questo pane abbiamo il dovere di ringraziare questo gruppo di giocatori che si dimostra più forte delle difficoltà e che vuole andare in paradiso a dispetto dei Santi. Tedino dovrà dare alla squadra una nuova spina dorsale e per darle più forza e funzionalità si inventerà un falso nove che deve rientrare sulla linea della trequarti campo sempre pronto e disponibile al pressing. Così facendo lascerebbe i due centrali difensivi di Grosso senza punti di riferimento con la grande responsabilità di uscire dall’ imbuto per impostare accettando i rischi inerenti la copertura preventiva”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.