L’analisi di Ignazio Arcoleo: «Col Padova sarà come una finale»

«Risorto dalle ceneri di Pescara, il Palermo è tornato a essere la grande squadra che aveva dominato il girone di andata. Le importanti vittorie con Verona e Benevento dicono questo. Adesso che l’aquila del Palermo ha messo i suoi artigli sulla promozione diretta non deve mollare la presa. Ora più che mai bisogna alzare la soglia di tutti quei valori visti al Vigorito: massima attenzione, rispetto dei principi fondamentali della tattica, concretezza e cinismo nel finalizzare. L’avversario più ostico in questo momento è l’inconscio che tende ad appagarsi sugli allori delle vittorie. Perché il difficile viene proprio adesso che si devono affrontare squadre di bassa classifica che si chiudono a riccio per togliere spazio e tempi di gioco agli attaccanti per poi ripartire velocemente in contropiede. I punti persi contro Venezia Crotone, Foggia Cremonese, Salernitana e Livorno devono servire da monito per non ripetere gli stessi errori nelle prossime partite contro il Padova ed il Livorno. Il Padova è ultimo e non ha nulla da perdere. E’ una sfida che va vissuta come una finale. Centurioni sfrutterà il potenziale offensivo che ha in Mbakogu e Cocco tanta esperienza e in Bonazzoli e Clemenza giovani di ottimo livello. Cherubini, l’ex Morganella, Pulzetti e Lollo costituiscono l’asse portante attorno al quale ruotano giovani da valorizzare.Giocando in pressing col “dai e vai” in sovrapposizione con corse veloci, così come ha ben fatto in casa col Verona, il Palermo può vincere a mani basse contro tutti». Questa l’analisi di Ignazio Arcoleo, ex allenatore del Palermo, rilasciata alla “Gazzetta dello Sport” sulla partita che attende i rosanero contro il Padova.