Lupo: «La sosta è un’incognita, ma il Bari è più attrezzato. Investimenti di Catanzaro e Avellino…»

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” riporta un’intervista a Fabio Lupo, ex ds rosanero il quale si è espresso sul girone C e anche sul Palermo.

Come quando in Formula 1 entra in scena la safety car, lo stop di oltre un mese e la variabile dei contagi potrebbe azzerare quanto visto in Serie C nella prima metà di stagione. Solo che, nel girone del Palermo, chi sta in testa ha un vantaggio rassicurante, al di là delle incognite della ripartenza.

Incognite che per Fabio Lupo, ex ds rosanero, aumentano esponenzialmente in un girone come quello meridionale, dove anche chi lotta per la salvezza può «sgambettare» le pretendenti alla promozione, sia essa diretta o tramite la lotteria dei play-off.

Sta per ripartire la caccia al Bari: la lunga pausa invernale può riaprire i giochi? «È una grande incognita. La risposta varia da società a società e onestamente, come sostengo sempre dall’inizio della stagione, il Bari ha qualcosa in più a livello di organico. Quindi credo che anche le conseguenze di questa sosta possano essere assorbite più facilmente, con una rosa di quel calibro lì. Se può avere problemi il Bari, cosa possibile ma a mio avviso improbabile, a maggior ragione possono averli le altre squadre. Semmai punterei più sulla variabilità di questo campionato e in particolare del Girone C, dove ci sono buonissime squadre al
di là del Bari»

Sul mercato, Catanzaro e Avellino sembrano intenzionate a tentare il tutto per tutto. «Catanzaro e Avellino si stanno muovendo, almeno a livello di progettualità, in maniera importante.
Obiettivamente sono quelle che hanno una base su cui fare degli innesti per cercare di creare problemi al Bari, da qui a fine stagione. Però, ecco, ripeto: possono farlo per una questione legata alla struttura e al livello di questo campionato, non per le problematiche esterne di questo periodo. Il Covid c’entra, ma fino a un certo punto».

Intanto, i contagi vanno avanti e ne sa qualcosa il Palermo: quanto può incidere il focolaio emerso negli ul[1]timi giorni? «È una situazione difficile per tutti. Poi c’è da dire che magari il Palermo ha fatto tutto nella maniera corretta e alla fine il virus è entrato comunque nello spogliatoio. Purtroppo si rischia che persino chi affronta questa fase con la maggiore serietà possibile si ritrovi ad avere maggiori conseguenze. È ovvio che non possa essere facile».

Oltretutto, con un nuovo allenatore che ha avuto la rosa a disposizione solo per quattro sedute… «Esattamente, tra l’altro è stato scelto un allenatore che ha bisogno di lavorare con una certa costanza per dare la propria mentalità alla squadra. Quella che potrebbe essere una grande intuizione, ovvero la scelta di un tecnico di temperamento che sa far giocare bene a calcio le proprie squadre, rischia di vedere attenuati i propri effetti a causa degli sviluppi del contagio nel Palermo».

Col Bari in pole position, la griglia alle spalle della capolista la vede invariata rispetto a dicembre o qualcosa sta cambiando? «Questo lo può dire il mercato, però continuo a dire: non sottovalutiamo la variabilità del campionato. È un torneo molto equilibrato e avranno voce in capitolo anche le squadre che stanno dietro in classifica, quelle che cercheranno di accorciare le distanze pur trovandosi nelle retrovie. In questo, la situazione che stiamo vivendo potrà incidere. Le piccole possono dare problemi e possono rappresentare un’ulteriore variabile impazzita».