La favola del baby Lucera: il predestinato del Palermo. Scurto e Porchia: «Vi diciamo chi è Raimondo»

Il Palermo ha portato a casa i primi 3 punti, la squadra rosanero è riuscita ad espugnare lo stadio “Lombardo-Angotta” di Marsala grazie al gol di Raimondo Lucera, talento cresciuto nelle giovanili rosa. L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” analizza la storia del ragazzo del Cep, attraverso le parole di chi lo ha visto crescere, ovvero Sandro Porchia e Giuseppe Scurto. Se entri e spacchi la partita all’esordio, potresti essere anche un predestinato.Se poi sei nato al Cep come Totò Schillaci è un altro indizio che può portare a una prova. Sono pochi i palermitani che all’esordio sono andati in gol con la maglia del Palermo, Raimondo ha dei predecessori illustri come Tanino Troja, Gaetano Vasari e Giovanni Tedesco.  La storia di Raimondo nei rosanero comincia 3 anni fa, quando Dario Baccin e Sandro Porchia lo notano alla Vis Palermo e lo portano in rosanero. Lì cresce nell’Under 17 sotto la guida di Giuseppe Scurto che lo porta in Primavera dove si mette in luce soprattutto nell’ultima stagione (2 gol per due vittorie contro Juventus e Sassuolo). In estate il giocatore stava per vestire la maglia del Rende, il suo attaccamento alla maglia però è stato più forte e si è concretizzato il ritorno nel Palermo. Chi lo conosce, non è sorpreso più di tanto: «Raimondo è un ragazzo splendido,solare, con delle caratteristiche importanti in tema di esplosività e velocità –dice Sandro Porchia-. In questi anni è cresciuto tantissimo dal punto di vista tecnico. Gli mancava un po’di concretezza. Credo che potrà essere una rivelazione degli Under, lui, inoltre, è palermitano come Mendola e Ambro, altri due ragazzi cresciuti nel vivaio, che faranno molto bene».Giuseppe Scurto parla con un pizzico d’orgoglio del suo ex giocatore.«Non è stata una sorpresa vederlo decidere il match di Marsala, diventa ancora più pericoloso quando subentra, per la rapidità e l’abilità nell’uno contro uno. Nei secondi tempi, quando le squadre si allungano, trova quegli spazi che per il suo modo di giocare lo rendono determinante. La scorsa stagione l’ho fatto partire spesso dall’inizio, ma è stato anche molto più importante da subentrato. Sarà un giocatore molto utile al Palermo,perché è reduce da due campionati con la Primavera da protagonista, può diventare un’arma in più per i rosanero». Sulla posizione in campo l’attuale tecnico della Primavera del Trapani spiega: «É più un attaccante esterno che vuole la palla addosso per poi puntare l’uomo, in posizione più centrale può trovare qualche difficoltà con più densità di giocatori,la sua caratteristica  è andare in dribbling».