La Covisoc tuona: “Plusvalenze sospette non solo nella Juve”

Dalla Covisoc arriva un allarme, plusvalenze sospette in Italia non solo alla Juve.

Intervenuta ad ANSA, la fonte in questione ha sottolineato come le plusvalenze incrociate siano atte a «creare effetti artificiosi sugli utili, modificando gli aggregati a sostegno del patrimonio, senza un aumento della liquidità». Una vicenda che però, sottolinea sempre la fonte, «non riguarda solo la Juve», dato che sono altre le società attenzionate fin dall’autunno del 2020.

La Commissione ha informato la Federcalcio e Gravina, il quale ha dato il via libera ad ulteriori controlli, sfociati poi a febbraio in un nuovo confronto con il presidente federale, che ha quindi portato al coinvolgimento della Procura dallo scorso marzo.

«Furono segnalati casi di trasferimenti che sembravano anomali» nella loro valutazione, ha aggiunto la fonte all’ANSA, citando i casi di Rovella, passato dal Genoa alla Juve per 18 milioni, pagati con dei Primavera, ma anche la mega operazione dello scambio Arthur-Pjanic.

La mancata movimentazione di denaro è un campanello d’allarme, spiega la fonte, come anche la presenza di una forte differenza di valore di un giocatore prima e dopo la transazione o il fatto che ci siano plusvalenze reciproche o, ancora, la frequenza di operazioni di questo tipo da parte di una società. La Procura federale ha ricevuto lo scorso ottobre un fascicolo completo e avviato l’inchiesta, mentre in parallelo si è mossa la Consob, che ha chiesto dei chiarimenti su due società quotate, la Juve e la Roma (quest’ultima per le operazioni legate al cambio di proprietà). La Covisoc, in una serie di incontri, ha spiegato il fenomeno delle plusvalenze incrociate alla Consob, che su tali basi si sarebbe quindi mossa con un procedimento da cui sarebbe scaturita infine l’inchiesta della Procura torinese.