La Cavese nel secondo tempo fa male: Palermo attento

Per il Palermo si avvicina l’ultimo interno della regular season, dopo saranno solo play off, con la speranza di ritornare a giocare tra le mura del “Barbera”. 

Domenica, alle 17.30, i rosanero ospiteranno la Cavese che, almeno sulla carta, sembra già sconfitta. Infatti, i punti che dividono le due squadre sono ben ventotto, con il Palermo ottavo in classifica e i campani al diciannovesimo posto. 

Nonostante questo, però, la squadra guidata da Vincenzo Maiuri darà battaglia perché intenzionata ad agganciare il Bisceglie, che le sta davanti con 7 punti di vantaggio e in modo tale da evitare la retrocessione diretta. 

Dal canto loro i siciliani vorranno concludere l’ultima sfida del campionato in casa con una vittoria che, visti i soli nove punti raccolti da inizio 2021, potrebbe attenuare, anche se non basterebbe, i malumori della piazza.

I ragazzi di Filippi, per conquistare questi tre punti, dovranno tenere alta la concentrazione per tutti e novanta i minuti di gioco. In Sicilia, infatti, arriverà una squadra che, pur non avendo un vero e proprio bomber e che ha il peggior attacco del campionato, è pericolosa nella ripersa. La Cavese dal 46’ in poi ha realizzato ben dodici gol, con uno arrivato anche nei minuti di recupero. I siciliani, dal canto loro, nella seconda frazione di gioco hanno dovuto raccogliere la sfera dal sacco addirittura ventuno volte, con altre quattro nei minuti di recupero. Quasi il doppio di quanti subiti nei primi 45’ di gioco, quando ne sono arrivati solamente dodici, con un arrivato nei minuti di recupero. 

La dimostrazione che in casa Palermo dal 46’ in poi cala l’attenzione si è avuta nell’ultimo turno contro il Bari. I “galletti”, difatti, hanno trovato due volte la via del gol, che hanno permesso di chiudere la sfida sul risultato di 2-2.

È pur vero che i campani hanno fatto anche peggio dei siciliani per gol subiti nella ripresa, perché ben trenta volte la si è gonfiata la rete, ma il loro obiettivo, già da inizio stagione, era ben diverso da quello del Palermo che puntava ad un campionato di vertice.