Inchiesta Juve: plusvalenze, spiccano le trattative con Atalanta, Genoa e Samp

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sull’inchiesta contro la Juventus e le plusvalenze sospette.

Plusvalenze sospette, operazioni a specchio e a somma zero con controparti ricorrenti, senza movimenti di denaro e con un duplice effetto positivo sui bilanci delle due squadre coinvolte. Su tutto questo sta indagando la Procura di Torino, che ha individuato una serie di operazioni (per la maggior parte le 42 oggetto d’indagine della Covisoc e della Procura Federale, ma non è escluso che ce ne siano altre) che coinvolgono la Juventus. Acquisti e cessioni che però i bianconeri non possono aver fatto da soli. Ecco perché la vicenda rischia di allargarsi, coinvolgendo altre squadre di A. Dalle intercettazioni e dalle carte dell’inchiesta «Prisma» secondo i magistrati emerge un sistema calcio malato e al di là dei risvolti penali si potrebbero configurare illeciti sportivi per diversi club, non solo per i bianconeri.

Il caso Rovella Se ne occuperà la Procura Federale non appena entrerà in possesso delle carte della Procura di Torino, a chiusura delle indagini. Ma quali sono le squadre che hanno fatto più affari con la Juventus? In A il Genoa, l’Atalanta, l’Empoli e la Samp. Il club rossoblu viene citato nel decreto di perquisizione: alla voce «cessioni/acquisizioni effettuate in prossimità della scadenza contrattuale» si parla dell’acquisto dal Genoa del centrocampista Nicolò Rovella per 18 milioni, con contestuale cessione di Manolo Portanova (10) ed Elia Petrelli (8). Il contratto di Rovella era in scadenza a giugno 2021, la Juventus lo prese a gennaio lasciandolo però in prestito in Liguria fino a giugno 2022. Ci sono poi i compensi agli agenti (quello di Rovella, ad esempio, avrebbe preso più di un milione di euro) altro elemento su cui gli inquirenti vogliono fare chiarezza. «Non c’è nulla da commentare — ha detto Andres Blazquez, consigliere di amministrazione del Genoa, di proprietà 777 Partners —. Il club non è nemmeno interessato all’inchiesta. Se ci dovessero chiedere dei chiarimenti, li forniremo senza problemi».

Demiral e Romero Nel decreto di perquisizione compare anche l’Atalanta per la doppia operazione che ha coinvolto i due difensori Christian Romero e Merih Demiral. In questo caso s’indaga su documenti/scritture private che non sono stati comunicati agli organi competenti, per la precisione una carta in cui si parla di un «obbligo non federale» a carico dei bergamaschi, venuta fuori dalle intercettazioni. La Juve acquistò Romero nell’estate 2019 dal Genoa per 26 milioni, che lo girò all’Atalanta in prestito biennale senza aver mai giocato in bianconero. L’Atalanta lo ha riscattato per 16 milioni (cifra già stabilita) nell’estate 2021 per venderlo al Tottenham del neo diesse Fabio Paratici per 50 milioni di euro. Per sostituire Romero dalla Juve è arrivato Demiral in prestito con diritto di riscatto. Una delle ipotesi è che ci sia un accordo privato per trasformare il diritto in obbligo. «Ho chiesto ai miei: noi siamo a posto? Mi hanno risposto di sì. Non ho altro da aggiungere», ha commentato il presidente Antonio Percassi.