Il Sole 24 Ore: “Dazn, in arrivo la stangata. Doppia utenza a prezzi più alti”

L’edizione odierna de “Il Sole 24 Ore” si sofferma su Dazn e sull’aumento dei prezzi a partire dalla prossima stagione.

Era chiaro già da tempo che la strada era da considerarsi tracciata. Per chi avesse nutrito dubbi residui in attesa di conferme ufficiali è meglio però mettersi l’anima in pace: la “concurrency” per gli abbonati Dazn si avvia a uscire di scena. Dalla prossima stagione la situazione attuale – con le due utenze collegate a un medesimo abbonamento e in grado di vedere contemporaneamente lo stesso contenuto trovandosi anche a distanza anche di chilometri – verrà meno. O meglio: ci sarà un repricing. E con ogni probabilità, come accade già ad esempio per Netflix, la possibilità sarà data, ma solo a fronte di un prezzo più alto per chi sceglierà questa opzione. Tutto allo stesso prezzo di 29,99 al mese, come accade ora, non ci sarà più.

A quanto risulta al Sole 24 Ore, in Dazn la scelta è stata fatta e sarebbe già stata comunicata, fra gli altri anche al partner Tim. Nero su bianco sarebbe stata data indicazione che in estate, prima dell’avvio del prossimo campionato di Serie A, ci sarà una rimodulazione dei prezzi a seconda del numero di device registrati, o anche degli stream visibili contemporaneamente o anche della qualità delle immagini. Un repricing su più livelli, insomma, dando agli aficionados della Serie A varie possibilità di scelta. Il tutto permettendo a Dazn anche di mettere fine a una pratica usata inizialmente anche come motivazione d’acquisto importante in un conte[1]sto di cambiamento sia dell’operatore di riferimento per la Serie A sia della modalità principe di visione dei contenuti sportivi (lo streaming al posto del satellite).

Alla fine, però, la questione pare essere sfuggita di mano. La stessa Dazn ha considerato la concurrency come una pratica che contribuisce in maniera decisiva al 20% di media di utilizzi fraudolenti riscontrati dalla piattaforma. E non a caso, come rivelato su Il Sole 24 Ore dello scorso 9 novembre, a quella data erano in partenza le lettere agli abbonati per comunicare lo stop alla concurrency già dalla stagione in corso, garantendo la possibilità di recesso. Un’ondata di proteste ha immediatamente fermato il processo, ma sostanzialmente rimandando la decisione alla prossima stagione. Cosa che, quindi, avverrà. Chiaro che non dovranno esserci intoppi normativi e autorizzativi da parte delle Authority.