Il Piccolo: “Triestina a Palermo per la mission impossible. Bucchi: «Non facciamo gli errori del Rocco, intensità e concentrazione per 100’»”

L’edizione odierna de “Il Piccolo” di Trieste si sofferma sulla gara che questa sera la Triestina giocherà contro il Palermo.

Il secondo e ultimo atto della sfida con il Palermo per la Triestina assomiglia più che alla celeberrima (ultima) spiaggia di Mondello a un’ascesa al Monte Pellegrino suggestivo sfondo del Barbera. Lì si consumerà alle 20.30 il destino dell’Unione. L’ambiente è caldo, anzi rovente. Sugli spalti da una parte i 30 mila e passa rosanero (stadio già soldout), dall’altra una cinquantina della Furlan. Se al Rocco la cornice era da serie B, alla Favorita il pubblico sarà da A o quasi da Champions.

Sull’erba nefasta due mesi or sono alla Nazionale di Mancini ci sarà una squadra che, dopo la vittoria a Trieste, ha più di trequarti di qualificazione in tasca e non perde da oltre un anno in casa. Dall’altra un’Unione che non intende recitare il ruolo di vittima sacrificale. “Non è mai finita finché non è finita” è lo spirito con il quale gli alabardati devono identificarsi. Pur sapendo che il popolo del Rocco la sospingerà idealmente più per adesione fideistica che con la forza della ragione. E invece un sottilissimo filo razionale c’è. Parte dal secondo tempo del Rocco con l’Unione capace di mettere in difficoltà i forti siciliani.

Certo non basta un tempo per assolvere all’obbligo di vincere con due gol di scarto. Dopo aver gettato una frazione ora la Triestina deve saper interpretare la gara con continuità. Il tecnico Bucchi ne è consapevole. Martedì sera l’ultimo allenamento al Rocco, ieri dopo l’arrivo a Palermo una leggera rifinitura. «Ripartiamo dagli ultimi 45’ – dice il tecnico – ma stavolta dobbiamo giocare con intensità e senza errori per 100 minuti. Del resto per passare dovevamo vincere almeno una delle due sfide. Affrontiamo la gara del Barbera con questo obiettivo. Dobbiamo provarci e ci crediamo».