Il Palermo scende in campo (male) per soli 30 minuti contro la Roma, poi ne prende cinque. Ecco come la squadra divenne lo specchio della confusione societaria

Non era la partita da vincere per ottenere punti chiave in ottica salvezza, questo è innegabile. Le probabilità di conquistare anche un solo punto contro una Roma così in forma erano davvero basse alla vigilia, ma l’ambiente, o almeno parte di esso, era tranquillizzato dal ritorno di Beppe Iachini, eletto a condottiero della salvezza del Palermo dopo ben cinque allenatori diversi in poche settimane. Ma quella di ieri sera non è stata semplicemente una sconfitta, è stata una rovinosa caduta, l’ennesima di questo sciagurato campionato che i tifosi rosanero non avrebbero voluto mai vivere. Atteggiamento esageratamente difensivo, ma aggressività pari a zero contro una squadra che ha giocato sul velluto, e che senza alcuno sforzo ha portato a casa il risultato, irridendo in certi momenti la compagine in maglia bianca.

Della partita in sé c’è tanto da raccontare, ma a senso unico. La parvenza di un incontro mai iniziato è durata solamente trenta minuti, quelli iniziali, con il 3-5-2 iconico di Beppe Iachini che in realtà si è sempre più mostrato come un 5-3-1-1, con una fase difensiva tutto sommato compatta e concentrata, ma di contro una offensiva completamente nulla, affidata solo alle discese dell’esordiente Pezzella, che ha dovuto contrastare un mostro sacro della fascia come Maicon. Dall’altro lato la Roma di Spalletti, scossa dalla sconfitta col Real Madrid e dal più recente caso Totti, ha sfruttato le incursioni dell’egiziano Salah ed i lanci precisi di Nainggolan e Pjanic per provare a scardinare la difesa avversaria. E così al 28′ è stato il terzino brasiliano a servire la palla ad Edin Dzeko solo al centro dell’area, ma incredibilmente, da due passi, il bosniaco l’ha spedita sul fondo tra lo stupore generale. Ma gli sono bastati solamente due minuti per rifarsi e battere Alastra, servito ottimamente da Pjanic e lasciato colpevolmente solo dalla marcatura inesistente di Struna. Nella ripresa quel poco di Palermo che era sceso in campo ha deciso di rimanere negli spogliatoi, con Gonzalez in primis, che dopo un buon primo tempo, ha sbagliato tutto nella ripresa concedendo il via libera agli attacchi dei giallorossi, che hanno trovato la via della rete in ben quattro occasioni: prima con Keita su calcio d’angolo, poi con Salah, due volte in due minuti, e poi al novantesimo nuovamente con Dzeko, che ha messo a segno la sua prima doppietta in Italia.

Sarebbe troppo semplice dare la colpa al caso, ripetersi che è solamente questione di tempo prima che la squadra torni ad ingranare con Iachini, ma questo è quello che nel cuore sperano i tifosi rosanero. La dura verità è che questa squadra ha dimostrato di rispecchiare in tutto e per tutto la situazione confusa della società di Maurizio Zamparini, che nelle ultime settimane ha complicato notevolmente le ambizioni di salvezza del Palermo. Il tecnico adesso dovrà essere bravo a far rimuovere velocemente questa disfatta dalla testa dei giocatori, perchè già domenica li aspetta uno scontro fondamentale in chiave salvezza, ovvero quello casalingo contro il Bologna. La fame di punti dovrà compensare le lacune tecniche e tattiche, la voglia di risultato dovrà andare oltre il momento no, bisognerà ripartire da zero per vincere una partita che mai come adesso risulterà fondamentale.