Il Palermo in stile City, Gardini al timone per una società coi conti in ordine

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Palermo che presto sarà di proprietà del City Group. La rosea analizza anche quella che sarà la nuova dirigenza con l’arrivo di Gardini.

Sarà l’uomo del nuovo corso. La principale figura di riferimento del City Football Group nel Palermo della nuova era. Manca solo l’ufficialità che arriverà assieme al closing con la holding dello sceicco Mansour, ma toccherà a Giovanni Gardini entrare della gestione finanziaria del club rosanero.

Come fatto intendere, tra le righe, dal presidente Mirri nell’intervista alla Gazzetta dello Sport, la carica di amministratore delegato lo aspetta. «È una persona competente, capace, perbene e con entusiasmo», ha detto Mirri, parole che sono suonate come un’investitura ufficiale. Da emissario del City a dirigente di rilievo del Palermo, il passo sarà breve. Dopo avere curato per conto della casa madre con sede a Manchester l’acquisizione del pacchetto di maggioranza del club rosanero, diventerà il custode della gestione finanziaria per conto di Mansour.

La carriera Un ruolo che Gardini ha già ricoperto altre volte nella carriera di dirigente iniziata nella sua Padova, la città dove tutt’ora risiede, nel 1989. Gli inizi come segretario, poi il ruolo di direttore generale della società biancoscudata fino al 1999. Da lì, poi, il passaggio al Treviso (fino al 2003) e alla Lazio, prima come segretario generale e in seguito come direttore organizzativo (fino al 2006). Gardini, poi, fa ritorno al Treviso per poi passare al Livorno sempre con il ruolo di direttore generale. Carica che ricopre anche al Verona dal 2012 al 2016, anno in cui entra nell’Inter targata Thohir per ricoprire il ruolo di “chief football operations officer” fino al 2019. Gardini è un dirigente che ha maturato esperienza e competenza ad alti livelli, creando rapporti anche in ambito internazionale che lo hanno portato a diventare un uomo di riferimento in Italia del City Group. È una figura molto apprezzata, abile sia nella gestione dei conti che nella cura delle relazioni esterne, oltre che nella supervisione del lavoro di segreteria.

È stato il primo rappresentante della holding di Mansour a mettere piede a Palermo per una prima ricognizione insieme con l’altro emissario Brian Marwood. Ha fatto le sue valutazioni da trasferire nella trattativa dall’alto della sua conoscenza in materia di società di calcio. Da quei due giorni in occasione della prima gara casalinga ai playoff con la Triestina non è più tornato a Palermo, lo farà il giorno del grande annuncio. Anche perché spetterà a lui definire i nuovi rapporti contrattuali, da quello del direttore sportivo Castagnini, per il quale manca soltanto la firma, agli altri che sono in scadenza che riguardano molti dipendenti della società il cui rapporto scade il 30 giugno.

Gardini potrebbe non arrivare da solo. Al di là di altre figure del City che potrebbero entrare nel Cda, potrebbe portare con sé un profilo che faccia anche da supervisore della parte tecnica. Luciano Zavagno, scout del gruppo, nonché uno degli gli ultimi inviati da Manchester per i sopralluoghi del caso, è un nome accreditato, così come anche quello di Luigi Beghetto, l’ex attaccante di Treviso e Cagliari e Chievo, uomo molto vicino a Gardini, proprio dai tempi del Treviso, che nelle ultime esperienze del dirigente ha lavorato a stretto contatto con lui. Il nuovo Palermo, in attesa del tanto atteso annuncio dell’acquisizione della maggioranza delle quote da parte del City Group, sta iniziando a prendere forma anche nei volti che daranno vita alla nuovo corso del club rosanero in Serie B.