Il Palermo di Marconi l’elogio della modestia: «I miei compagni mi chiamano “taccagno”. A me sta benissimo girare con la C3 di mia moglie»

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” riporta un’intervista a Ivan Marconi.

Ecco le parole del difensore rosanero:

Non vuole mai esagerare. Né giudicare. «Ognuno di noi ha la sua scala di valori. Ad alcuni piace impressionare. Io mi diverto in altri modi. Chi compra automobili di lusso, chi preferisce tenersi i soldi per scopi differenti. A me sta benissimo girare con la C3 di mia moglie. Poi in estate sono andato diciotto giorni in viaggio di nozze negli Stati Uniti e ad Aruba. I miei compagni di squadra mi prendono in giro chiamandomi taccagno. Beh, sono parsimonioso. Il denaro per me vale qualcosa. Ovvio che chi è benestante non ci fa caso. A casa mia bisognava prestarci attenzione: padre operaio per una vita, madre donna delle pulizie. Sono cresciuto così e questo insegnerò ai miei figli, se ne avrò».