Il Palermo a Manchester. Nella tana del City alla ricerca del gol perduto

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Palermo in ritiro a Manchester.

Un gruppo da amalgamare, a partire dagli uomini di qualità del centrocampo, la timidezza da vincere in trasferta, le alternative da costruire per la macchina del gol, dove segna quasi solo Brunori e la difesa da sistemare. Il passaporto per Manchester, per i cinque giorni di ritiro nella tana del City, è pronto e in programma c’è anche un allenamento congiunto con il Nottingham Forest (venerdì). Ma da oggi a sabato all’Etihad Campus ci sarà tanto lavoro da fare, nella prima vera occasione per fare una preparazione a ranghi completi.

Il gruppo da consolidare. In Inghilterra Corini potrà portarsi tutti, tranne Nedelcearu, convocato dalla Romania, e Saric, scelto dalla Bosnia, oltre l’albanese Doda, che non ha potuto completare l’iter per il visto. Il tecnico rosanero potrà così lavorare per la prima volta senza la pressione delle partite con un gruppo che avrà il tempo di conoscersi. E affinare le trame a partire da centrocampo, dove Stulac deve ambientarsi per prendere in mano la squadra e il Palermo potrà provare una linea a tre muscolare con lui, Segre e il nuovo arrivato dal City Claudio Gomes nei panni di “Cicerone” che conosce l’ambiente. Ma si potrà inserire anche Broh, fermo per infortunio e sulla via del recupero. L’imperativo, più volte ripetuto da Corini, è “consolidare e amalgamare” un gruppo dove sono arrivati 15 giocatori, che già oggi pomeriggio si allenerà nella struttura di De Bruyne e soci e lo farà con due sessioni al giorno. I gol di esterni e mediani. L’altro tema di lavoro è la caccia al gol, o meglio le alternative alle reti del solito Brunori. Se non segna lui, autore di 3 delle 6 reti del Palermo, i rosa non incidono, un tema strettamente legato al mal di trasferta coi rosa apparsi più timidi lontani dal “Barbera”. Eppure, le alternative non mancano. Le strade sono due: la prima è creare le condizioni per far aumentare il feeling con il gol di Di Mariano ed Elia. Il primo sta crescendo, ma non è riuscito ancora a segnare il primo gol in rosanero.

Elia è partito benissimo e ha segnto contro il Perugia, ma poi è rimasto a secco. Tra le frecce nell’arco di Corini ci sono pure Valente e Floriano. L’esterno ha segnato a Bari,  ma poi ha giocato poco tra l’espulsione, scelte tecniche e acciacchi. Floriano, invece, si è ritagliato ottimi scorci di gara, ma più come rifinitore di qualità che goleador. Allora l’arma segreta potrebbero essere i due attaccanti Soleri e Vido. Chissà che in questi giorni Corini non provi uno dei due al fianco di Brunori con un trequartista alle spalle, come è già successo in alcuni spezzoni di campionato. La difesa da sistemare. La difesa ha subito 8 gol in 6 gare e in più di un’occasione è stata sul banco degli imputati. Al netto dell’errore costato il gol partita a Frosinone, la coppia Nedelcearu-Marconi è sembrata più affidabile con 2 reti subite in tre partite e mezzo. Eppure, il rumeno, finora sempre titolare, a Manchester non ci sarà e Corini dovrà giocoforza puntare sull’affiatamento tra Bettella e Marconi. L’altro rebus è la fascia sinistra. Dopo l’esordio contro il Perugia con l’infortunio di Sala, Corini si è affidato prima a Crivello e poi sempre al suo pupillo Mateju, duttile sì, ma a volte in difficoltà a giocare con il piede destro sulla fascia sinistra. Adesso che Sala è recuperato, così come il serbo Devetak, Corini avrà molte più alternative in un reparto affollato dove scalpita l’esterno destro Pierozzi.