Il Mattino: “Papera in difesa e gol fantasma. Padova, adesso si fa durissima”

L’edizione odierna de “Il Mattino” si sofferma sulla sconfitta rimediata dal Padova ieri contro il Palermo e riporta alcune azioni salienti.

Era dura, ora si fa durissima. Il Padova esce sconfitto dalla finale d’andata dei playoff di Serie C e per puntare al salto in B dovrà realizzare un’impresa straordinaria a Palermo, domenica prossima. “Finchè c’è vita c’è speranza”, recita il proverbio, e sperare si può, anzi si deve, ma certo stavolta non si è vista la squadra di carattere e personalità ammirata nelle partite precedenti degli spareggi-promozione. Troppo lunga in campo in molti frangenti, in difficoltà nel settore centrale, imprecisa nella finalizzazione. Un dazio pagato a caro prezzo, compreso il gentile omaggio a Floriano per il gol-partita.

RETE REGALATA L’atmosfera che precede la sfida è di quelle che fanno venire i brividi: una splendida coreografia campeggia in Tribuna Est, dove in mezzo allo stemma della società creato con le bandierine spunta uno striscione degli ultras emblematico, “Noi siamo i padovani”. In curva Nord fa da contraltare un’immensa onda rosanero, con 3000 tifosi siciliani. Il gemellaggio è forte e suggestivo, ma la partita ha i suoi crismi, e quando si comincia contano solo la propria squadra e l’obiettivo da raggiungere. È una battaglia, com’è giusto che sia, e il Padova se la complica subito, perché “regala” dopo 10′ il vantaggio agli avversari con un doppio, sciagurato rimpallo davanti a Donnarumma.  Gasbarro commette fallo poco prima della metà campo e sulla punizione, battuta velocemente, la palla perviene a Valente sulla destra dell’area di rigore: gli si frappone prima Curcio, che gli calcia addosso, e sulla ribattuta è Gasbarro a ricalciare addosso al trequartista, ne esce un nuovo rimpallo che favorisce il tocco vincente da due passi di Floriano. Madornale ingenuità del reparto arretrato.

SALVATAGGIO SULLA LINEA, IL VAR AVALLA Il Padova subisce il contraccolpo psicologico di un nuovo svantaggio (era successo con la Juventus Under 23 e poi con il Catanzaro). Altrochè compatti, come aveva predicato Oddo alla vigilia, i problemi nascono davanti alla retroguardia a tre, con Ronaldo e Saber in difficoltà di fronte al pressing dei trequartisti di Baldini e soluzioni di gioco prevedibili, con lanci lunghi dalle retrovie per Santini e gli esterni, che non sortiscono grande effetto. Dopo una deviazione pericolosissima di Brunori a fil di palo, su cross basso di Giron, e un gol annullato giustamente per fuorigioco a Bifulco, alla mezz’ora ecco l’azione che fa saltare tutti dai seggiolini; cross di Gasbarro da sinistra, uscita maldestra di Massolo e colpo di testa di Chiricò, il più piccolo, con la sfera che lemme lemme sta per entrare nella porta vuota, ma Lancini in spaccata riesce ad evitare che superi la linea bianca. Viene chiamato in causa il Var Di Paolo, che dopo un minuto e mezzo di verifiche decreta che il pallone non è entrato. Peccato.