Il Mattino: “L’Avellino può tornare da Palermo con un risultato positivo…”

“Belli ma ingenui. Claudio Foscarini ha fotografato con questi due aggettivi la prestazione dei suoi calciatori nella gara persa contro il Frosinone. Alla prova del tre, dopo la vittoria sul Perugia e il pari contro l’Entella, l’ultimo risultato del campo non è stato quello sperato. Addossare le colpe solo all’ingenuità dimostrata dalla squadra nei minuti finali, però, appare riduttivo. Con ben dieci undicesimi della formazione che tre giorni prima aveva battagliato con il coltello tra i denti in quel di Chiavari, infatti, non si poteva pretendere di tenere testa fino al novantesimo ad un Frosinone che, seppur in crisi, aveva dosato forze e uomini rispettando quella che è la prima regola dei turni infrasettimanali. La regola non scritta del campionato cadetto, segnalata pure alla vigilia, è costantemente certificata dai dati degli ultimi cinque anni che hanno riguardato proprio le partite dei biancoverdi. Senza andare troppo indietro con la mente basterebbe riannodare il nastro e tornare ai cinque gol incassati un anno fa proprio dal Perugia che Novellino, esattamente come Foscarini contro il Frosinone, fu costretto per mancanza di alternative ad affrontare senza turnover. Con questo non intendiamo accusare il mister anche perché gli va reso atto che in panchina si è ritrovato in compagnia di tanti nomi illustri, ma pochi calciatori realmente abili e arruolabili per la battaglia. Attenuanti a parte, però, il calo degli ultimi venti minuti più che dalla
«distrazione e della voglia di vincere la gara» è stato figlio soprattutto della stanchezza e di qualche scelta sbagliata pure da parte sua che deve ancora conoscere a fondo il gruppo a disposizione. Perso Migliorini, che quando sta bene infonde maggiore sicurezza al reparto e allo stesso Ngawa, l’idea del trainer di tirare fuori dalla mischia Asencio e Vajushi non è stata foriera di migliorie anche perché il primo non aveva il serbatoio in rosso e il secondo era l’unico degli undici a non essere sceso in campo a Chiavari. Diversamente c’è stato chi come Castaldo, tanto per fare un nome, ha speso tutto restando in campo senza incidere e beccandosi pure un’ammonizione pesante. Anche da una partita persa a cinque minuti dalla fine, che ha lasciato tanto amaro in bocca, tuttavia, è il caso di trarre degli aspetti positivi e sottolineare l’equilibrio con cui, fino a quando hanno retto le forze, la squadra è rimasta in partita. Un equilibrio precario che, con l’infermeria sempre più affollata e una condizione atletica non certo stratosferica, bisogna sempre fare attenzione al particolare per conservarlo senza comprometterlo al minimo errore. Contro squadre dall’elevato tasso qualitativo come il Frosinone o il Palermo di sabato, infatti, basta poco per essere puniti e ritrovarsi con un pugno di mosche in mano. Per fortuna il passo falso interno contro i ciociari non ha creato eccessivi danni in classifica, ma non sempre si può sperare di far leva sulla pochezza e la sventura degli altri per tenere a debita distanza le acque agitate dei playout. Di conseguenza, sebbene i prossimi avversari si chiamino Palermo, Carpi e Cittadella, bisogna assolutamente provare a far punti dappertutto e contro tutti. In fondo, se questa squadra con i suoi limiti, i suoi tanti infortunati e innumerevoli difetti di fabbrica, è stata capace di non perdere mai contro l’Empoli significa che può tranquillamente sperare di tornare con qualcosa nel paniere dalla Sicilia”.

Questo quanto scrive l’edizione odierna de “Il Mattino”.