Il Governo toglie alla Figc l’autonomia nell’assegnazione dei diritti televisivi. Ecco il decreto Salvini

E’ il primo segnale che viene dal sottosegretario con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti dopo questa pazza estate calcistica caratterizzata da incertezza, confusione e ricorsi a non finire. Dalla prossima stagione 2019-2020 potranno accedere “alla ripartizione della quota dei diritti audiovisivi da assegnare ai partecipanti ai campionati di calcio di Serie A e B soltanto le società, quotate e non quotate, che abbiano sottoposto i propri bilanci alla revisione legale svolta da una società di revisione iscritta nel registro dei revisori contabili, e limitatamente a tali incarichi soggetta alla vigilanza della Consob”. Lo riporta oggi Il Messaggero.

Recita così la norma dell’articolo 41 del cosiddetto ‘decreto Salvini’ sulla sicurezza e l’immigrazione, l’ultimo prima del Capo IV in cui sono indicate le coperture finanziarie e l’entrata in vigore del provvedimento. Anche se non viene tolta alla Covisoc la funzione di organismo di controllo per l’iscrizione ai campionati, si tratterebbe nei fatti di un intervento forte del Governo sulla ripartizione dei diritti televisivi che viene regolata da una legge dello Stato e non più lasciata all’autonomia della Figc.

Il testo è stato inserito all’interno del decreto che si occupa di sicurezza e migranti e proprio in tal senso non è da escludere che finisca sotto la lente d’ingrandimento del Presidente della Repubblica Mattarella, quando dovrà valutarne il contenuto. Prosegue il testo del decreto: “Gli incarichi hanno la durata di tre esercizi e non possono essere rinnovati o nuovamente conferiti se non siano decorsi almeno tre anni dalla data di cessazione dei precedenti”. Una proposta che, riporta sempre il quotidiano romano, secondo fonti del Governo sarebbe “seria e moralizzatrice, e serve a mettere ordine nei conti del calcio”.