Il Giornale: “Altro che 4 milioni di euro, ecco quanto è costato liberare Silvia Romano”

Non si placa la polemica riguardante la liberazione di Silvia Romano, la volontaria rapita 2 anni fa da un commando di terroristi in Kenya. Secondo le ultime indiscrezioni l”Italia avrebbe pagato circa 4 milioni di euro per la scarcerazione della volontaria, ma il quotidiano “Il Giornale” non è d’accordo. Di seguito l’indagine del quotidiano: “Diciotto mesi di paghe degli agentii dei servizi segreti a cui s’aggiungono “indennità di cravatta”, diarie di missione e “bonus”. Stimando compensi mensili di almeno 12mila euro per una media di tre/quattro persone sul campo il conto si aggira sugli 850mila euro. A questi si aggiungono gli alberghi (gli agenti non vivono in ambasciata), le spese aeree, il vitto e non da ultimo mazzette, mance e bustarelle indispensabili – in Africa – per ottenere informazioni, appoggi e autorizzazioni. Facendo un altro calcolo, potrebbero essere  altre 500mila euro in 18 mesi. Poi nel caso del Falcon 50, il jet usato per il rientro di Silvia Romano, con un pacchetto di quattro voli (due andata e ritorno) lungo la tratta di 5396 chilometri Roma Nairobi, al costo di 9,60 euro per miglia, richiede circa 130mila euro. A questi vanno aggiunti voli di linea per un totale di altri 20mila euro. Più difficile calcolare l’incidenza dei voli da gennaio 2019 quando la cellula dell’Aise, avuta conferma del trasferimento di Silvia Romano in Somalia, trasferisce la base operativa a Mogadiscio. Tra partenze e rientri in Falcon, più banali voli di linea della Turkish Airlines o scomode trasvolate sui C130 il saldo non è inferiore agli 800mila euro. A questo si aggiunge il contante per oliare i contatti, garantirsi informazioni e provvedere alla cornice di sicurezza: per una cifra che si aggira sui 320mila euro. Solo così il totale supera i 2milioni e 600mila euro. Ma questi sono i soldi spesi sul campo”.