Il Gazzettino: “Zenga: «Ora voglio la reazione»”

“Secondo esame testa-coda per il Venezia di Walter Zenga, terz’ultimo con 5 punti in 7 gare ma con fiducia a Palermo sognando la rivincita. Stasera (ore 21 – diretta tv su Raisport)) nell’anticipo del 9. turno di Serie B gli arancioneroverdi (a secco di vittorie da due mesi) proveranno a restituire al club siciliano dell’ex patron Maurizio Zamparini la sconfitta (1-0 su autorete di Domizzi) che il 10 scorso era costata l’eliminazione nella semifinale playoff nell’ultimo atto dell’era-Inzaghi. A cinque giorni dall’1-1 in rimonta del Penzo col Verona grazie al palermitano Di Mariano i lagunari cercando dunque continuità, stavolta fuori casa, sfidando l’altra vicecapolista della B a -4 il Pescara. «Fermo restando il rispetto dovuto a tutti, non è il nome dell’avversario a crearmi dei problemi, né distinguo tra gare interne o esterne chiarisce Zenga perché credo fortemente nella mentalità di dover fare la partita ad ogni costo. Per me nel calcio contano fisico, tecnica e soprattutto testa, senza la quale non vai da nessuna parte. Quando cambia l’allenatore è facile avere una reazione immediata e adrenalinica, poi col Verona era un derby sempre particolare. È ora a Palermo che voglio proprio vedere la reazione dei miei, cosa interpretano e cosa fanno, sapendo che tutto parte dalla testa: se non c’è quella conta poco stare bene fisicamente». Per ribadire i suoi concetti Zenga si rifà ad un guru della pallavolo. «Ho sempre guardato con attenzione le conferenze stampa di Julio Velasco, in particolare quella sugli alibi dei suoi giocatori, conclusa dicendo di volere schiacciatori che non parlano dell’alzata fatta meglio o peggio, ma che la risolvono facendo comunque punto. Per questo per affrontare il Palermo dobbiamo prepararci bene, essere sereni, determinati e concentrati, sapendo di doverci adattare alle situazioni come abbiamo fatto bene col Verona. Quando arriveremo a pensare tutti la stessa cosa nello stesso momento allora sì saremo una squadra».
Sulla panchina rosanero Zenga si era seduto nell’estate 2009 salvo incassare l’esonero del solito Zamparini dopo 5 mesi. «Alla Favorita avevo chiuso la mia carriera da giocatore nel Padova, lì è nata mia figlia Samira, col tempo ho imparato a guardare solo le cose in positivo e ci torno volentieri. Mi spiace solo non andare in ritiro a Mondello dove avevo casa. Il mio lavoro in Sicilia mi ha lasciato ottimi ricordi, Zamparini compreso, e tanti amici. A Catania avevo fatto bene (storico un 4-0 nel derby in trasferta, ndr) come avrei fatto anche a Palermo se solo me ne avessero dato il tempo». Una convinzione figlia dei tanti big allenati nella A 2009/10. «Quell’anno Liverani si era rotto il ginocchio, avevo arretrato Simplicio dalla trequarti inserendo Pastore alle spalle di Cavani e di un Miccoli straordinario, senza scordare Balzaretti, Sirigu e altri. Sarebbe servito un po’ di tempo per adattarsi ai cambiamenti». Quali insidie nascondono l’ex Moreo e soci (reduci dal 2-1 di Lecce)? «Il Palermo è una buonissima squadra, ha una rosa vasta e infatti Stellone nelle ultime due partite ha cambiato molto, può giocare davvero come vuole. Noi possiamo ribattere con la nostra qualità, sono curioso di vedere la nostra prestazione perché è vero che non dobbiamo guardare la classifica, ma dobbiamo pure ricordarci dove siamo e fare quindi molta attenzione». Non convocati Pinato e Migliorelli infortunati, Geijo, Zigoni e Fabiano per scelta tecnica. Nel 4-3-3 in difesa l’ex Andelkovic dopo la squalifica insidia Modolo e Domizzi, in mediana Suciu si gioca una maglia con Segre e Bentivoglio, in avanti confermato Litteri con Falzerano e Di Mariano ai lati”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “Il Gazzettino” sul match Palermo-Venezia in programma questa sera alle ore 21 al “Renzo Barbera”.