Il fondo mediorientale Investcorp vuole il Milan. Sarebbe la squadra la squadra più pagata di sempre

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla cessione del Milan.

Un nuovo capitolo di storia rossonera è pronto per essere scritto: il fondo mediorientale Investcorp vuole prendersi la parte del protagonista. Farebbe del Milan il primo club di proprietà araba della Serie A. Rileverebbe le quote della società che dal luglio 2018 appartengono a Elliott, che a sua volta era subentrato a Li Yonghong. Dopo Berlusconi, il padrone rossonero ha sventolato le bandiere di Cina e Stati Uniti. Ora è pronta quella del Bahrain? Il giro del mondo Milan si compirebbe in cinque anni.

La scelta. Elliott: missione compiuta. E ora… Un altro fondo con sedi sparse in tutto il pianeta e con interessi tra private equity, mercato immobiliare e infrastrutture. Un patrimonio di decine di miliardi in gestione: Investcorp è pronto a scendere in campo. Elliott a ritirarsi dopo aver pienamente realizzato la propria missione: restituire il Milan ai vertici del calcio nazionale, con un patrimonio tecnico rinnovato e consolidato e con bilanci sempre più virtuosi. Una combinazione, tra campo ed economia, che rende il club particolarmente appetibile ai grandi investitori internazionali: poche altre società in Europa possono vantare numeri simili. Missione che rientra nella natura stessa dell’hedge fund: fin da subito alla gestione Elliott era attribuita una data di scadenza a medio termine. Riportare la squadra a competere per le prime posizioni e l’Uefa ad apprezzare il piano finanziario ha finito per richiedere meno tempo del previsto. Una volta trasformato il proposito in realtà, Elliott e il suo fondatore e presidente Paul Singer, non hanno esposto il Milan in vetrina con la scritta vendesi. Sono stati gli altri a farsi avanti.

I tempi I primi contatti all’inizio di aprile. Investcorp starebbe già completando la due diligence, l’analisi dei conti. Il Milan americano ha diminuito il passivo dai -195 milioni del giugno 2020 ai -96 dell’estate ’21, con proiezione di un rosso ulteriormente dimezzato a giugno di quest’anno. È stato Paul Singer a scegliere questo come momento opportuno per il passaggio del testimone: al figlio Gordon, membro del cda rossonero e rappresentante di famiglia che più da vicino si occupa della gestione del club, già settimane fa ha dato mandato di accelerare le pratiche. Motivo in più per farlo i tempi per la costruzione del nuovo stadio, al contrario rallentati dalla burocrazia. Secondo il Financial Times le trattative sarebbero iniziate il primo aprile, arrivando nei giorni scorsi a una negoziazione esclusiva per le prossime due settimane. Non sarebbe l’unica offerta sul tavolo: secondo indiscrezioni anche gli americani di Texas Pacific Group valuterebbero l’affare.

Le cifre Un miliardo potrebbe anche non bastare… Il Milan ritrovato vale per Elliott oltre un miliardo di euro: diventerebbe la squadra più pagata di sempre. Il valore sportivo è testimoniato da due stagioni al vertice del campionato, il valore commerciale certificato da 27 tra nuovi accordi di sponsor e rinnovi di quelli in essere in meno di due anni. Con Investcorp partecipa all’acquisizione del Milan anche Mubadala, il fondo sovrano di Abu Dhabi che detiene il 20% della finanziaria del Bahrain e il cui supporto sarebbe determinante per il buon esito dell’affare. Tra i possibili finanziatori dell’operazione c’è anche la banca statunitense Jp Morgan. Ai tifosi rossoneri sarebbe permesso di sognare in grande: la dimensione a cui la nuova proprietà sembrerebbe ambire è ancora superiore all’attuale. Gli investimenti di cui sarebbe capace servirebbero a riportare il Milan nel giro dei grandi club del continente. Da subito. Allo stesso tempo Elliott realizzerebbe una sostanziosa plusvalenza. Tra il prestito all’ex proprietario cinese per 180 milioni e i versamenti nel Milan per 560 (al netto del rimborso dei bond per 141 milioni rispetto ai 128 emessi), il fondo è arrivato a un’esposizione complessiva di circa 740. Nella valutazione di oltre un miliardo rientra anche una quota di debiti. Nel caso del Milan l’esposizione finanziaria è molto bassa, come i debiti di medio-lungo termine: la stima è di 100, massimo 150 milioni.