Il Cesena “Americano” adesso vuole la serie B

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Cesena americano che adesso vuole la B.

Due mesi e mezzo fa, prima di un Pontedera-Cesena destinato a non entrare nei libri di storia del Cavalluccio, segnarono l’unico gol del pomeriggio offrendo casse di birra ai 150 tifosi al seguito, che naturalmente non fecero complimenti e gradirono. Domenica sera a Monopoli, prima della gara, la birra è rimasta dentro ai fusti dei bar, ma John Aiello e Robert Lewis hanno ugualmente sfilato sotto la gradinata degli ultras del Cesena, ricambiando gli applausi e prestandosi ai selfie, prima di appostarsi a bordocampo ad abbracciare i calciatori e lo staff dopo il riscaldamento, antipasto di un 2-1 esterno che la squadra di Viali proverà a difendere giovedì al Manuzzi davanti a 8mila sostenitori.

Chi sono Dallo scorso 20 dicembre i due avvocati newyorchesi detengono la maggioranza del Cesena, uscito dai confini romagnoli per la prima volta dopo 82 anni di storia, mortificata dal fallimento del 2018. Sono stati proprio i due professionisti americani, tramite la JRL Investments, a rilevare il 60 per cento dal gruppo dei 28 soci «made in Romagna» che quattro anni fa aveva restituito il calcio a una città che trasuda ancora passione e che aveva perso la B in tribunale. I primi contatti sono stati la scorsa estate, quando il forte legame di amicizia che lega Lewis a Massimo Agostini (indimenticato centravanti del Cesena, oggi responsabile dell’area tecnica e membro del cda), ha permesso di arrivare al closing, per una proprietà con radici italiane, visto che la moglie di Lewis è di Pesaro e il figlio ha giocato nella Primavera del Torino, mentre Aiello è figlio di immigrati (madre originaria di Ischia e padre di Ventotene).

L’idea «Il nostro progetto – ha dichiarato Lewis – è migliorare l’esperienza del tifoso allo stadio. Per farlo dobbiamo offrire un prodotto migliore, quindi va riportato il club ai massimi livelli». Riuscirci in questa stagione, nonostante il buon debutto ai playoff, non sembra facile, anche perché la squadra era stata costruita solo per migliorare il settimo posto dello scorso anno. Ma da giugno in avanti i cordoni della borsa statunitense si apriranno e sarà possibile misurare effettivamente le ambizioni della nuova proprietà, accolta con curiosità e fiducia da una tifoseria alla quale la Serie C sta sempre troppo stretta.