«Ho toccato il fondo. Ora punto al cielo». Brunori si racconta: «Vi dico come ho conosciuto Dalila. Matrimonio? Ecco tutti i retroscena della scelta con Baldini»

Matteo Brunori è il protagonista di una lunga intervista realizzata da “Sportweek” nel quale il bomber rosanero si racconta a 360° tra campo e vita privata.

Ecco un estratto:

“Come vi siete conosciuti tu e Dalila? «Lavorava in un negozio di intimo in un centro commerciale di Perugia. Un giorno passo davanti alla vetrina, la vedo e penso: porca miseria, questa mi piace. Ma non mi sono fatto avanti subito. Le ho scritto su Facebook, non mi ha risposto, poi qualche sera dopo l’ho incrociata in un locale, mi sono presentato e piano piano è cominciata».

E la storia delle nozze celebrate due giorni prima del ritorno della finale di playoff di C, quest’anno? (ride) «Ci siamo sposati il 10 giugno, il 12 giocavamo contro il Padova. Erano tre anni che dovevamo sposarci, il Covid aveva fatto saltare tutto, con tutti i matrimoni rinviati come il nostro, quella era la sola data disponibile. Insomma, a novembre vado dal direttore sportivo del Palermo, Castagnini, e gli faccio: “Direttore, io a giugno mi sposo…”».

E lui? «“Matteo, è presto, non sappiamo neanche se verremo promossi direttamente o dovremo farei playoff. Vediamo più avanti”. Va bene, rispondo io, aspettiamo. Cerco di fare quanti più gol posso per portare il Palermo in B diretto, ma a maggio siamo ancora dietro e allora torno da Castagnini: “Direttore, qua mi sa che andiamo ai playoff e io mi devo sposare”».

E lui? «“Matteo, che ti devo dire, vai da mister Baldini e parla con lui”. Vado dal mister: “Io il 10 giugno dovrei sposarmi”. “No se ne parla, ti sposerai il 13, dopo il Padova”. “Mister, ma non ci sono altre date, e se dico a mia moglie che rinviamo ancora il matrimonio, finisce che non mi sposa più”. “Con tua moglie parlo io”. “Mister, credimi, è meglio se parli con me”. “Va bene, sposati e torna per la partita. Ho fiducia perché sei un professionista. Mi preoccupa solo che quel giorno possano fischiarci un rigore a favore e tu lo sbagli. A quel punto saremmo morti in due: a te direbbero che hai la testa da un’altra parte e a me mi accuserebbero di averti dato il permesso”. Baldini è unico. Per lui la famiglia è sacra».

Neanche a farlo apposta, il rigore arriva davvero… «Mi è tornato alla mente tutto il dialogo con Baldini, ma non ho avuto dubbi. Ho tirato e segnato. Ero sicuro di fare gol».

Sei consapevole che nove allenatori su dieci non ti avrebbero dato la licenza matrimoniale, sia pure così breve? «Lo so. Sono partito la sera prima delle nozze, mi sono sposato nel pomeriggio del giorno dopo e il giorno dopo ancora ero presente al pranzo della squadra. Il mister mi ha cambiato la vita. Ha metodi e idee tutti suoi, ma io e i miei compagni ormai sappiamo camminare sulle nostre gambe, anche grazie al gruppo che lui stesso ha creato, e ci metteremo a disposizione del nuovo allenatore».