Giornale di Sicilia: “La rimonta del Palermo si ferma sul più bello. Buon punto contro una diretta concorrente, ma resta la sensazione di un’occasione sprecata”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” ha analizzato il pareggio portato a casa dal Palermo dopo il match di ieri contro il Crotone in quel di Pescara. Ecco quanto si legge: “Si sblocca Nestorovski, De Zerbi si rifugia nel porto sicuro della difesa a tre e nel deserto di Pescara il Palermo conquista un punto utile contro una diretta avversaria nella lotta per la salvezza. Tuttavia per la caratura degli avversari (il Crotone senza Falcinelli e Trotta sarebbe solo una buona squadra di serie B) e per il fatto che s’è giocato senza pubblico a nostro parere ieri la squadra rosanero ha perso una buona occasione per vincere. Senza volere fare il conto delle azioni da gol (nella ripresa Diamanti, Hiljemark e Falcinelli avrebbero potuto segnare) il Palermo ha giocato meglio degli avversari, ha tenuto maggiormente palla, ha dimostrato di possedere giocatori con più qualità in mezzo al campo, dove Henrique e Diamanti hanno dato un senso ad ogni iniziativa rosanero. Insomma, con un po’ di peso e con più cattiveria in avanti il Palermo — finalmente al cospetto di una parigrado dopo un trittico di gare proibitive — avrebbe potuto portare a casa i tre punti. Invece deve accontentarsi di un pareggio risicato dopo un lungo inseguimento. Perchè il gol di Trotta al 22′ del primo tempo aveva messo la partita in salita. Un gol che pesa un po’ sulla coscienza di Rajkovic, che nell’azione si è scontrato con Posavec finendo all’ospedale (è rimasto in osservazione per una frattura scomposta al naso). Ma pesa sull’organizzazione difensiva rosanero, perchè sul passaggio filtrante di Palladino Falcinelli si era trovato tutto solo davanti a Po- savec. Rajkovic l’aveva affrontato duramente ma in ritardo rischiando il rigore e la palla era carambolata sui piedi di Trotta che ha appoggiato in rete. Troppo facile sostenere che con un centrale in più certe situazioni non si sarebbero verificate. Significativo che il gol del Crotone sia stato costruito da tutti e tre gli attaccanti rossoblù, Palladino, Falcinelli e Trotta. Il Palermo tre attaccanti non li possiede. La rete dei padroni di casa non ha fiaccato il Palermo, che ha provato a reagire. Senza profondità ma con una certa personalità la squadra rosanero ha cominciato a fare girare palla in attesa di una distrazione della difesa di casa o che il Crotone si allungasse. Non era chiaro chi avrebbe dovuto provarci, era chiarissimo che per pareggiare De Zerbi avrebbe dovuto inventarsi qualcosa. Nell’intervallo il giovane tecnico s’è giocata la carta Embalo lasciando fuori il vaporoso Sallai. Ed Embalo ha vivacizzato la manovra. Ma De Zerbi è andato oltre, perché facendo un torto al suo credo calcistico è passato alla difesa a tre, arretrando Gazzi, in modo da potere allentare le briglie ad Aleesami e Rispoli, che vista da una certa angolazione sono gli unici veri attaccanti del Palermo. Ovvero gli unici giocatori che hanno la forza nelle gambe per attaccare. Poiché ogni tanto nel calcio due più due fa quattro il Palermo ha pareggiato al 19′ con una strepitosa azione proprio di Aleesami a sinistra. Il norvegese dalla pelle scura ha lasciato sul posto due avversari, è arrivato sul fondo ed ha crossato basso sul primo palo, dove Nestorovski ha anticipato Ferrari ed ha segnato incrociando col piede sinistro. Sul pareggio il Crotone ha barcollato come un pugile all’angolo e il Palermo s’è trovato finalmente con un prezioso alleato al fianco: la fiducia in se stesso. Una situazione psicologica simile a quella di Milano dopo il gol di Rispoli. Sarà un caso, con identiche situazioni tattiche. Ed ha cercato anche di vincere la partita. Nestorovski ha calciato alto, Hiljemark non ha avuto il coraggio di battere a rete da ottima posizione dopo un altro cross rasoterra di Aleesami. Ma quando al 38′ Falcinelli approfittando di un attimo di sbandamento della difesa rosa ha sbagliato da pochi passi calciando fuori De Zerbi ha capito che forse anche un punto poteva bastare. Dunque ha tirato fuori Diamanti, ha inserito Andelkovic in difesa ed ha avanzato Gazzi in mezzo al campo. Passando al familiare e con solidato “3-5-1-1” che quantomeno garantisce copertura. Che De Zerbi abbia rinnegato se stesso e tanti onorati anni di panchina? No. Probabilmente sta comprendendo sulla propria pelle che a questi livelli l’unica cosa che conta è il risultato e poi il primo punto in carriera su una panchina di serie A andava difeso ad ogni costo. Col rischio che qualcuno possa dire: ha pareggiato col modulo con cui Ballardini aveva pareggiato a Milano. Dovrà farsene una ragione. Quando Zamparini gli prenderà qualche attaccante in più forse potrà fare qualcosa di diverso”.