Giornale di Sicilia, Giovanna Carollo: «Una nebulosa attorno ai rosa. Fin quando non ci sarà il closing…»

“La nebulosa attorno alle vicende rosanero non si schiarisce neanche dall’angolazione con cui guarda al Palermo Giovanna Carollo, giornalista e conduttrice televisiva Rai, palermitana che lavora a Roma. «Attorno al closing c’è poca chiarezza. Servono basi solide per ricostruire una squadra» , la sintesi del suo pensiero.

Closing, Baccaglini, Zamparini e il «piano B». Che idea si è fatta a riguardo? 

«La mia idea è che non ci sia un’idea precisa. Sin dall’inizio, sul closing si assistito a un tira e molla che non ha fatto piacere soprattutto ai tifosi già sconfortati per i risultati negativi che hanno poi portato alla retrocessione. Vicenda è stata avvolta da una sorta di nebulosa, l’impressione è stata quella che si navigasse a vista. Ora dalle ultime notizie da Londra sembra che si sia aperto uno spiraglio e che la prossima settimana si potrebbe arrivare alla transazione sospirata e al passaggio del cento per cento delle quote al nuovo proprietario. In questo caso si abbandonerebbe il fantomatico piano B paventato da Zamparini ma senza nessun vero costrutto dietro, anche letto le dichiarazioni di Nestorovski che diceva di voler restare a Palermo per contribuire a rifondare la squadra. Dichiarazioni certamente nobili, ma a oggi del nuovo Palermo si sa poco o nulla. Leggo diversi nomi di tecnici, a partire da Reia, cosi come
possibili direttori sportivi, tra cui Capozucca, che ha scoperto diversi talenti. Insomma farebbe ben sperare. Se ne parla dunque, del futuro, ma fino a quando non si capisce chi ha in mano la società e soprattutto quale sarà il progetto, le parole restano».

Da palermitana che si trova a Roma per lavoro, l’approccio alle vicende del Palermo calcio è soltanto professionale?

«Non può essere solo professionale, ma c’è anche una componente affettiva, anche se l’ultima partita che ho visto allo stadio è un Palermo-Acireale del 1993, c’era un clima veramente particolare e nomi che ancora oggi a ripeterli sogni un po’. Poi non sono più tornata allo stadio a vedere il Palermo, anche quando ha giocato a Roma, ma perché non è mai coinciso con i miei impegni di lavoro».

Da quello che si è visto quest’anno, ci sono giocatori che secondo lei dovrebbero restare per il Palermo del futuro?

«Ne terrei qualcuno. soprattutto qualche giovane, Pezzella per esempio. Ma il problema, in questo caso è il Palermo in generale. Il giocatore lo fa la squadra. Un giocatore è mediamente bravo, ma quelli davvero buoni li crea la squadra, altrimenti anche i migliori si perdono. Serve una base solida, basti pensare alla Juventus, dove c’è chi lavora per migliorare chi va in campo. Nel Palermo di quest’ anno qualcuno buono c’era, ma senza niente dietro.
Senza una guida. I valzer dl allenatori fanno male anche ai giocatori migliori».

Ha menzionato la Juventus, che ai risultati sportivi ha anche associato successi sul piano manageriale grazie soprattutto ai ricavi derivanti dallo Stadium. L’ipotesi di uno stadio di proprietà, può essere l’elemento di svolta
anche per il Palermo?

«Non lo so, forse potrebbe invogliare la gente ad affezionarsi e a supportare di più la squadra, da dire che il popolo palermitano è un po’ ballerino, storicamente tifoso del Palermo “ma anche di… Il tifoso della Juventus è tifoso della Juventus. Quello del Palermo spesso non lo è solo del Palermo. Quindi non so dire se uno stadio di proprietà sarebbe in tal senso un valore aggiunto».

Perché il palermitano è così?

É un tipo umorale, che è una caratteristica italiana forse accentuata al Sud. A Roma, però, romanisti e la viali restano tali anche se le rispettive squadre vanno male. II palermitano, mi ci metto anche io, è ballerino per indole. Non solo nel calcio».

In tutto questo, oggi l’ultima partita di campionato col Palermo che può diventare parte in causa della salvezza altrui, contesa tra Empoli e Crotone. Sullo sfondo «l’ ombra» del paracadute.

«Non ne faccio un discorso di tipo economico, dico solo che se fosse il Crotone a restare in Serie A sarei più contenta. Perché ci sarebbe un pezzetto di Sud nel calcio che conta. La metto sul piano romantico, perché viceversa, sotto Napoli non resterebbe più nulla»”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”.