Giornale di Sicilia: “Calcio Sicilia, i «rosanero» sul tetto d’Italia”

“C’è una Palermo nel calcio che funziona,anzi che va alla grande.È il Calcio Sicilia, società di via La Loggia, che ha appena vinto lo scudetto Allievi dilettanti. Un trionfo storico dai contorni romanzeschi, visto che l’av versaria in finale è stata quella San Michele Virtus di Firenze, club che ha dato i natali calcistici a due campioni del mondo come Paolo Rossi e Andrea Barzagli. Vitale, Calderone e Fruci, gli autori delle tre reti che, a Forlì, hanno scritto il lieto fine a un’annata spettacolare e indimenticabile. Tre attaccanti che probabilmente sono già finiti sul taccuino degli osservatori che da anni pescano al centro sportivo Pisani. Tre nomi spesso presenti nel tabellino alla voce marcatori in questa stagione trionfale per la società dei presidenti Nino Manno ed Enzo Zito. Una sola sconfitta, tre pareggi e poi soltanto vittorie fino al 3-1 che è valso il titolo. Oltre cento gol fatti e meno di una ventina subiti. Ma il «top player» è rimasto sempre in panchina. È quel Matteo Di Fiore, l’allenatoreche èriuscitonell’im presadi replicareil capolavorocompiuto nel 2004 con gli Allievi della Fincantieri. Di Fiore, 54anni, alla prima stagione al Calcio Sicilia, ha studiato alla scuola di Zeman. Alla fine degli anni Settanta fu allenato dal boemo e si innamorò del 4-3-3 e dei metodi di Zdenek. A tutti i ragazzi che allena cerca di inculcare questa filosofia di gioco. Ed è così che ha centrato tredici finali regionali equattro finali nazionali a livello giovanile. Nessuna squadra professionistica, però, si è mai accorta di questo tecnico che trasforma i suoigiovani inuomini primache in calciatori. «Non so perché non sia mai arrivata una chiamata per me – dice con una punta di amarezza Di Fiore ma non importa. Adesso quello che conta è che qualcuno si sia finalmente accorto dei miei ragazzi. Non faccio nessunnome, tutti sono pronti per il grande salto». Il sogno di Di Fiore è che qualcuno di loro possa replicare le gesta di Vasari, Assennato, Giacomo Tedesco, tre pezzi del Palermo dei picciotti cresciuti coi suoi consigli e con le sue lezioni di calcio zemaniano”. Questo quanto riportato da “Il Giornale di Sicilia”.