Gilardino capitano del Palermo? Macché! L’ultimo “uomo salvezza” viene scaricato e riparte da Empoli

Facciamo un salto nel passato. Torniamo esattamente ad agosto 2015, nella fase più calda del mercato estivo. Il Palermo si è già privato di Paulo Dybala e Andrea Belotti ed è alla disperata ricerca di un nuovo attaccante. Uno dei tanti nomi è quello di Alberto Gilardino, centravanti esperto ex Milan e Fiorentina (e chi più ne ha ne metta), ma l’idea non fa “saltare di gioia” i tifosi palermitani. Il motivo è semplice: quel gol di mano segnato nel lontano ottobre del 2008 in Palermo-Fiorentina è un gesto imperdonabile. O almeno così sembrava.

Passano i giorni e la possibilità di veder giocare Gilardino in maglia rosa e pantaloncini neri diventa sempre più un’ipotesi concreta. Così, accompagnata da retroscena come le chiacchiere sotto l’ombrellone tra il bomber biellese e l’allora capitano Stefano Sorrentino, arriva anche l’ufficialità: Alberto Gilardino si trasferisce a Palermo a titolo definitivo, pieno di voglia di fare, con l’obiettivo 200 reti in serie A e con un disperato desiderio di suonare il violino per quella parte di tifoseria che è ancora scettica nei suoi confronti. Il campionato 2015/16 comincia. Il Palermo parte bene, ma si ferma troppo presto e tra innumerevoli ribaltoni in panchina e periodi no si ritrova in piena lotta per non retrocedere.

Così arriviamo al 15 maggio 2016, serata cruciale per le sorti del club di viale del Fante nella massima serie italiana. L’avversario di turno è il retrocesso Hellas Verona, ma è chiaro ai più che i gialloblù non regaleranno niente. L’epilogo lo conosciamo tutti: il Palermo si salva. Nel tabellone del “Renzo Barbera” quella sera spiccano i nomi dei tre marcatori rosanero: Vazquez, Maresca e Gilardino. E se l’addio dei primi due era stato già messo in conto da un pezzo, per “Gila” non era affatto così.

Per il numero 11, infatti, si vociferava addirittura un futuro da capitano del Palermo. Dopo la partenza di Stefano Sorrentino, era d’altronde l’attaccante biellese l’ultimo uomo spogliatoio rimasto. Ultimo uomo d’esperienza, nonché grande conoscitore del campionato italiano. Prima pedina da cui ripartire in vista del prossimo campionato. Ma così non sarà. Complice un ingaggio troppo oneroso, il club di viale del Fante ha infatti proposto a Gilardino la rescissione consensuale. Una rescissione inizialmente respinta dal diretto interessato, la cui voglia era quella di continuare la propria carriera nel capoluogo siciliano, con indosso quella maglia che ha dimostrato di amare.

Esempio dentro e fuori dal campo. L’ex Parma non ha mai pronunciato una parola fuori posto, neanche quando il presidente Maurizio Zamparini gliene diceva qualcuna di troppo. Qualche parola, però, nelle ultime ore l’ha detta. Anzi, due semplici lettere: S-Ì. Alberto Gilardino, probabilmente ormai rassegnato all’impossibilità di un futuro roseo a Palermo, che giorno dopo giorno vedeva sgretolarsi sempre più, ha infine detto “sì” all’Empoli, accettando di rescindere il proprio contratto con il club palermitano. Per la gioia dei tifosi toscani e per il grandissimo dispiacere di quelli palermitani.

Questi ultimi, infatti, non possono fare a meno di notare come anche l’ultimo uomo salvezza rimasto sia stato scaricato. Che arrivi Osvaldo, Trotta o Borriello poco importa. Incredulità e rabbia sono i sentimenti che accomunano in questo momento i tifosi rosanero. E dar loro torto è ad oggi impossibile.