Gigio, voglia d’Italia. Donnarumma flop, riflette sul rientro

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulle riflessioni di Donnarumma.

Reset. Non è un video gioco, uno dei passatempi preferiti di Gigio. A questo punto la parolina magica (per ripartire) del mondo informatico diventa la parola d’ordine per aiutare Donnarumma ad uscire dalle nebbie di un periodo con troppi flop tra Psg e Nazionale. In poco meno di nove mesi l’ex guardiano del faro milanista si è imbattuto in troppi contrattempi nella nuova esperienza parigina. L’Insuperabile a 23 anni sta scoprendo fragilità che non erano emerse neanche quando Mihajlovic lo gettò nella mischia da minorenne. Quella spavalderia s’è persa per strada e adesso fa capolino una certa nostalgia o voglia d’Italia.

Gli errori A Madrid, dopo l’errore contro il Real, è finito in una sorta di centrifuga. E ora anche in azzurro le incertezze fanno scalpore. A Palermo Trajkovski lo ha preso in contropiede e anche in Turchia l’altra sera è partito con il freno a mano tirato per il gol di Under, salvo poi riscattarsi nel finale. Si dirà, sono le maree di una carriera ancora da raccontare. Ma si ha la sensazione che questi alti e bassi siano figli di una mancanza di serenità. Lui ha perso le consuete certezze e chi gli è intorno non ha ancora individuato le soluzioni migliori. La scelta consapevole (fino ad un certo punto) di cercare il salto di qualità nell’esperienza parigina, fa i conti con le contraddizioni di un ambiente ossessionato da una vera e propria sindrome: vincere la Champions League.

I fischi di San Siro In una fase così delicata Gigio ha perso quella spinta popolare che lo aveva accompagnato negli anni belli rossoneri. Il primo campanello d’allarme è stato proprio il fischiatissimo ritorno a casa con la maglia azzurra contro la Spagna in Nations League, a San Siro. E dire che negli anni passati bastava un suo intervento spettacolare per giustificare le ovazioni anche in giornate da minimo sindacale. La verità è che tutti sono più esigenti con lui, non è più il super eroe senza macchia. E imperfezione chiama imperfezione. Gira così. Allo stesso tempo le sviste dei campionati passati finivano subito nel dimenticatoio, anche perché le ricadute erano sporadiche. L’impressione è che Donnarumma non creda più in sé stesso come qualche mese fa. Nella sua comfort zone, nell’ultimo triennio rossonero, aveva avuto al fianco Antonio, il fratello ora finito al Padova in C. L’esperienza di vita parigina, con la compagna Alessia, è anche la prima prova extra-familiare.