Ghirelli: «E’ giunto il momento di una riforma di sistema. B a 22? Ecco cosa penso»

Intervenuto ai microfoni di “Tuttoc.com”, Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, si è espresso così:

«Se i tamponi molecolari pesano sui club? Comportano un’organizzazione più lunga nel tempo e anche costi superiori. È stato uno dei lavori a cui abbiamo prestato più attenzione. Siamo stati i primi a fare una convenzione con Federlab, ora si è allargata anche a tanti altri sport e soggetti. È stato un lavoro molto importante. E l’abbiamo offerto come contributo, se posso, del calcio che fa bene al Paese.

Perché la Premier League sostiene le categorie inferiori e la Serie A no? Io credo che sia lo stesso problema che abbiamo anche quando discutiamo delle riforme: non ragioniamo a sistema. Ho scritto per la prima volta a Dal Pino quando c’era stato il primo approccio della Premier. E faccio presente una cosa: in quel caso, la proposta non fu accettata da Championship e League One, perché ritenevano che fosse offensiva per la cifra proposta, non ne riconoscesse il ruolo e la storia. Solo ieri sono giunti all’accordo con un segnale enorme. Io non ho avanzato richieste di assistenzialismo, ma su questo si gioca la leadership della Serie A, la capacità di essere in grado di guidare il calcio italiano, una cosa di cui avremmo davvero bisogno. Se posso, la A ha una visione miope.

Ieri il consiglio federale. Con che toni avete affrontato la riforma chiesta dalla Serie B, che vorrebbe tornare a 22? In maniera molto defilata, se si può dire così. Perché veramente è giunto il momento di una riforma di sistema, di avere una visione che pensi all’interesse generale. In questo, stonava quella proposta della Lega B, che peraltro era contraddittoria rispetto a quanto accaduto appena due anni fa. Sono voluti andare a 18 senza fare i ripescaggi, poi non si può dire subito dopo andiamo a 21-22. Negli ultimi anni, siamo l’unica lega che ha saputo riformarsi e abbassare il numero dei propri club. Ma lo abbiamo fatto senza gravare sulle altre. Serve ragionare a sistema, e lo abbiamo ribadito anche nell’incontro fatto in Lega oggi.

Nel quale avete annunciato il sostegno alla ricandidatura di Gravina.
“Serve una proposta in cui le questioni della propria Lega vengano in secondo ordine e si pensi all’interesse generale. Per questo abbiamo dato mandato a Gabriele Gravina, da parte di una lega che mette in chiaro che serve una visione generale del problema. Ho già usato un’immagine colorita, ripresa da un concilio che si svolse a Viterbo in cui non si voleva eleggere il Papa: i cardinali furono chiusi in conclave (per la prima volta nella storia, ndr), finché non lo elessero eletto. Credo serva anche al calcio italiano, che ha bisogno di una riforma, senza polemiche strumentali come quelle degli ultimi mesi: chi ha proposto la B1 e la B2, di far sparire la C, non pensa al bene di tutti.

In questa faglia c’è anche spazio per vicende poco chiare. È preoccupato per il Livorno? Sono molto preoccupato. È una grande piazza, vive una situazione che si trascina da dopo le iscrizioni, che erano perfettamente regolari. Poi sono cominciati questi balletti di proprietà che proseguono: nulla giustifica atti di violenza e questo deve essere chiaro, però vi è la necessità che una piazza gloriosa come quella di Livorno abbia risposte rapide. Bisogna rispettare la maglia e la storia, sia della città che della squadra».