Gds: “Reddito di Cittadinanza. Revoca del beneficio dopo il secondo rifiuto. Meno sostegno ai single”

Cinque anni di residenza in Italia per riconoscere il sussidio agli stranieri

Il sito presentato dal ministro del Lavoro dello Sviluppo economico e vicepremier Luigi Di Maio durante la presentazione del sito ufficiale e della card del reddito di cittadinanza, Roma, 04 febbraio 2019. ANSA/ANGELO CARCONI

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulle novità riguardanti il Reddito di Cittadinanza.

Più controlli e paletti. La manovra conferma la stretta sul Reddito di cittadinanza, con l’obiettivo da un lato di arginare gli abusi e le irregolarità, dall’altro di legarlo in maniera più efficace all’occupazione e all’inclusione sociale. Così, se chi percepisce il Reddito, avendo la possibilità di lavorare (tra i cosiddetti soggetti occupabili), rifiuta una offerta di lavoro congrua vedrà scattare un decalage mensile.

Dopo il secondo rifiuto ci sarà la revoca del beneficio. La novità è stata confermata nella riunione a Palazzo Chigi del premier Mario Draghi con alcuni ministri. Il taglio dell’assegno sarà quindi legato al sì o no rispetto all’offerta di lavoro e non sarà automatico. Ma prima di procedere entrerà in gioco anche un meccanismo di verifica per accertare che il beneficiario abbia effettivamente ricevuto e nel caso rifiutato l’offerta di lavoro, oltre ai meccanismi per facilitare l’incontro tra domanda e offerta.

Le modifiche scatteranno con la legge di Bilancio, che rifinanzia il Reddito con un miliardo l’anno, ma in vista di una eventuale prossima revisione più strutturale della misura arrivano le proposte, dieci, messe nere su bianco nel primo Rapporto del Comitato scientifico per la valutazione del Reddito di cittadinanza, nato a marzo scorso al ministero del Lavoro, previsto dalla legge istitutiva del Reddito.