Gds: “Pergolizzi: «Episodi tutti sfavorevoli. Chi si aspettava venti punti di distacco dalla seconda, sicuramente sarà amareggiato»”

L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le dichiarazioni di Rosario Pergolizzi, allenatore del Palermo: «I fischi fanno male, è normale. Se avessimo vinto col rigore all’ultimo avremmo preso gli applausi. Dobbiamo però andare avanti, la gente è rammaricata per il risultato, ma sa che se c’era una squadra che doveva vincere, quella era il Palermo». Lo dicono i numeri: «Due rigori sbagliati, due azioni per tempo in cui potevamo segnare… alla fine, se non fai gol finisce pari. Anzi, poteva pure andare peggio, ma loro non hanno mai tirato». Da quel punto di vista, l’allenatore palermitano ha poco da rimproverare ai suoi: «La squadra ha fatto la sua prestazione. Siamo rammaricati per il risultato, volevamo chiudere l’anno con una vittoria e questa partita si poteva vincere. Il primo rigorista è Ricciardo, il secondo poteva essere Ficarrotta o Sforzini. Il primo ad essere rammaricato per gli errori sono io. Sforzini se l’è sentita e se avesse segnato, staremmo qui a chiederci perché non l’ho fatto entrare prima. Non gli ho detto nulla, cosa avrei dovuto dirgli? Posso essere rammaricato per la partita, ma non per gli episodi. Non tiro le orecchie a nessuno». Il conteggio dei rigori segnati, però, è impietoso: solo tre marcature su sei tentativi, dopo gli errori di ieri. Pergolizzi prova a scherzarci sopra: «Purtroppo non li posso tirare io e se li tirassi sbaglierei pure, perché in carriera non li tiravo di certo». Oltre ai rigori,però, il Palermo palesa difficoltà nel segnare: «Una cosa è fare fatica nell’andare a concludere,
un’altra è nel realizzare. L’allenatore allena la costruzione dell’azione, sulla finalizzazione nessuno ha la bacchetta magica. Con la società dialogo prosegue Pergolizzi – non faccio richieste. È normale che loro valuteranno. Se necessita qualche giocatore, sono convinto che interverranno. Parleremo sicuramente, lo abbiamo sempre fatto. Sanno quel che c’è da fare, non dobbiamo però avere l’assillo. Dovevamo valutare anche la ripresa di Sforzini, che in settimana ha fatto due allenamenti. Metterlo in campo era un rischio, poteva fare al massimo dieci minuti e non è in condizione. Serviva però mettere un altro attaccante. Non sei terzo, quarto o quinto.Sei primo. È normale che questa partita si poteva e doveva vincere, ma gli episodi non sono stati dalla nostra parte. Chi si aspettava venti punti di distacco dalla seconda, sicuramente sarà amareggiato».