Gds: “Palermo-Ztl, il sindaco chiede il numero chiuso”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla Ztl a Palermo con Lagalla che chiede numero chiuso.

Lo scandalo della lista bianca della Ztl – diventata in poco tempo più che altro una zona franca, dove oltre 10.500 targhe pascolano indisturbate, con molti dubbi sulla loro completa legittimità – torna d’attualità. Il sindaco, Roberto Lagalla, ha avuto incontri con i vertici locali delle forze dell’ordine: polizia, carabinieri, vigili del fuoco, perché intende mettere a punto una soluzione che soddisfi tutti e non riproponga più i problemi che hanno trasformato l’elenco in un «caso».

Lagalla, insomma, non vuole rimanere col cerino in mano e preferisce offrire una soluzione piuttosto che rimanere sulla graticola. A patto che si rispettino alcuni paletti: stop a iscrizioni illimitate e via libera a un numero chiuso concordato. Ma andiamo con ordine. La scorsa settimana s’è aperto un fronte di polemiche sulla gestione degli ingressi a pagamento all’interno dell’area che grosso modo corrisponde con il centro storico. Era stato il presidente dell’Amat, Giuseppe Mistretta, ad accorgersi di alcune anomalie: ma il caso gli è scoppiato in mano, subito dopo l’audizione davanti alla terza commissione consiliare.

In sostanza c’era stato un aumento esponenziale delle macchine registrate nell’elenco che consente di accedere gratuitamente: o perché appartenenti a categorie fragili o ad alcuni enti e forze dell’ordine, stabilisce il disciplinare. Ma con una prescrizione: dovevano essere gli uffici dell’Amat a inserire le targhe in lista bianca. S’è scoperto, però, che le credenziali di accesso al sistema nel corso del tempo erano state cedute direttamente all’esterno e gli enti sostanzialmente inserivano quantità di vetture secondo i loro bisogni, senza limiti.