Gds: “Palermo Ragazzo in fin di vita, la rabbia del rione”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla vicenda del giovane pestato in Via Maqueda e ridotto in fin di vita.

Il quadro clinico rimane invariato e molto grave per il diciassettenne di origini tunisine vittima di un pestaggio avvenuto l’altro ieri pomeriggio in via Maqueda, all’incrocio con via Fiume. Le condizioni del ragazzo, ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva del Policlinico con una massiva emorragia cerebrale, non mostrano segni di miglioramento; anzi, le speranze di un recupero diminuiscono con il passare delle ore. “Nelle prossime ore saranno effettuati ulteriori esami”, comunicano dalle cliniche universitarie, ma il quadro clinico resta preoccupante.

Il giovane è stato aggredito intorno alle 17 di giovedì da un gruppo di altri ragazzi (quattro o cinque persone), probabilmente stranieri provenienti dalla vicina Ballarò, che lo hanno lasciato esanime in strada. I passanti sono subito intervenuti per soccorrerlo e hanno allertato i sanitari del 118, che sono arrivati tempestivamente. Un uomo ha praticato manovre di rianimazione, e il personale medico ha intubato il ragazzo, trasportandolo poi al pronto soccorso del Policlinico, dove ora si trova sotto stretta osservazione.

Poche ore prima, intorno alle 15, il giovane era stato coinvolto in un’altra lite nello stesso punto. Questa volta si trovava con alcuni amici, un gruppo che molti residenti identificano come dedito allo spaccio di droga quasi alla luce del sole. Il diciassettenne e i suoi amici avrebbero scacciato un venditore ambulante, solito vendere pannocchie con la sua motoape, che, furioso, aveva cercato di investire i ragazzi con il suo mezzo, salendo anche sui marciapiedi. Alcuni testimoni raccontano di essere rimasti basiti dalla scena. Poco dopo, sarebbero arrivati dei “rinforzi” per il venditore, portando alla possibile spedizione punitiva culminata nel pestaggio.

La polizia sta ora indagando sull’accaduto, arrivata sul posto dopo la seconda rissa. Gli inquirenti hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nella zona per capire se i due episodi, avvenuti a poche ore di distanza l’uno dall’altro, siano collegati. La convivenza tra le diverse comunità che vivono tra i Quattro Canti e la stazione centrale sembra scricchiolare sempre di più, con i residenti sempre più insofferenti di fronte a risse, schiamazzi, violenze e spaccio di droga alla luce del sole.