Gds: “Palermo, non piove. L’emergenza acqua è adesso”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’emergenza acqua a Palermo.

Siamo all’emergenza. E non è un’esagerazione. Manca l’acqua , piove poco, le riserve sono al minimo, bisogna correre ai ripari. E già ci sono le contromisure che riguardano praticamente tutto il territorio provinciale: comincia una specie di razionamento soft. L’Amap – la società che gestisce la distribuzione idrica in città e in quasi tutti gli altri paesi della provincia – ha già predisposto una prima linea di interventi, che consiste nel ridurre la pressione dell’acqua nelle reti.

Questa operazione sostanzialmente porta a un minor consumo a livello generale, ma soprattutto a una maggiore difficoltà dei piani alti (non condominiali, quindi senza il sostegno della cisterna) che utilizzano l’autoclave per portare l’acqua corrente a casa.

La strategia messa in piedi dalla dirigenza dell’azienda di via Volturno parte dalla constatazione molto semplice su come sono ridotti gli invasi da cui si preleva il fabbisogno giornaliero: e basta guardare le tabelle coi raffronti annuali delle capienze per rendersi conto che le condizioni non sono molto confortanti.

Le riserve disponibili hanno raggiunto livelli di allerta, con gli invasi di Poma, Scanzano, Rosamarina e Piana degli Albanesi scesi paurosamente di livello da un anno all’altro. Ciò per effetto «del regime climatico della passata stagione autunnale e da quella invernale caratterizzate da scarse precipitazioni e temperature ben al di sopra delle medie», è scritto in una nota diffusa ieri dall’azienda.

Le (poche) piogge di gennaio non hanno finora apportato significativi aumenti dei livelli degli invasi «con situazioni di particolare criticità» nei serbatoi Rosamarina, Scanzano e Piana degli Albanesi in cui si registra una diminuzione dei volumi di circa un terzo rispetto allo scorso anno: 15 milioni di metri cubi in meno Rosamarina, 12 milioni meno il Poma, quasi 6 Piana. Abbassamenti si registrano anche nei livelli delle falde idriche sotterranee di tutta la provincia, con riduzione delle portate dalle sorgenti e dai pozzi.