Gds: “Palermo. I giorni dedicati alla commemorazione dei defunti Viaggio nel dolore e nella vergogna. Le visite ai Rotoli fra pulizia e tanfo”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulle condizioni dei cimiteri di Palermo per il giorno di commemorazione dei defunti.

Stanno lì fermi e muti, quasi a condividere quel silenzio con quello che avvolge ormai i loro cari ai Rotoli. Irraggiungibili, seppur in qualche modo li possono ancora toccare, perché le bare anche dopo mesi, qualcuna da un anno, restano a portata di mano.

Insepolti e sospesi in questo Purgatorio che fa più male ai vivi che a chi non c’è più. Delle 240 salme lasciate sui pavimenti fino a qualche mese fa, solo una decina non hanno ancora fatto il salto di qualità, guadagnandosi un posto nelle scaffalature che dopo lo scandalo pubblico sono più o meno velocemente apparse tra il deposito e le due tensostrutture.

Una magra consolazione, ieri, per i familiari che cercavano le foto ingiallite e i nomi spesso monchi di lettere, per portare un fiore e fare una preghiera. Rose, girasoli, gerani piazzati in vasetti improvvisati alla meno peggio con bottiglie di plastica tagliate a metà e contenitori di detersivi riciclati e poggiati a terra, in corrispondenza della fila dove la cassa è stata sistemata. Se lo spazio lo consentiva, tra un piano e l’altro qualcuno è riuscito a poggiare i mazzi sopra il feretro. Un tocco di colorata umanità fatto, però, in pochi secondi. Il tanfo è insopportabile, nonostante le mascherine, e non c’è pianto e preghiera che tengano: lì dentro non si può stare. Una coppia entra ed esce subito dalla ex sala Bonanno.