Gds: “Palermo, disastro carte d’identità: uffici anagrafe aperti il pomeriggio”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul disastro delle carte d’identità a Palermo e le lunghe attese fuori dagli uffici anagrafe.

«Mia cognata aspetta che le venga consegnata la carta di identità da novembre». È una delle tante storie che si sentono in fila per le carte di identità elettroniche: per ingannare l’attesa, tra una lamentela e l’altra, spesso scatta la gara a chi ha l’esperienza peggiore e la signora Rosaria Tedalino ne vanta ben due. «Aveva presentato tutta la documentazione a novembre-racconta davanti gli uffici di viale Lazio – ma ancora non è riuscita a ritirare il suo documento. Ci hanno fatto girare per tanti uffici fino a quando da via Basile ci hanno mandato qui in viale Lazio».

Girando girando, però, tra il traffico e il tempo della strada la signora ha trovato gli uffici chiusi: «Sarò costretta a tornare domani – dice amareggiata -. Spero che trattandosi di un ritiro non debba fare tutta la fila». Che invece dovrà fare per la figlia dodicenne: «Proviamo a prenotarci da quasi tre anni – racconta ancora la signora Rosaria -.Che domani sia il giorno giusto?». Quella dell’ufficio anagrafe è da sempre una postazione che raccoglie molta utenza. E con il ritorno in presenza del pubblico si vivono quasi giornalmente momenti di tensione tra i cittadini: «Viviamo costanti lamentele
– spiegano dall’ufficio -, quotidiana- mente c’è sempre qualche momento più o meno intenso. Con il ritorno al pizzino appeso dietro la porta non è cambiato molto – proseguono -. Prima ci si lamentava che non si riusciva a prenotare se non a tre mesi di distanza. Adesso, invece, sono tornati i vecchi musi storti. Non c’è una differenza sostanziale».

La storia non cambia in via Giuseppe Sirtori. «Anzi oggi (ieri ndr) è stata una giornata calma – spiegano i dirigenti -. Nei giorni scorsi, però,
nel pomeriggio è saltato il collega- mento e abbiamo dovuto rimandare indietro chi era in attesa». E raccontano la loro giornata tipo: «L’ufficio apre alle 8,30 – spiegano -. Quando arriviamo troviamo gente che è già in fila dalle 6,30. Ci sono già i fogli scritti, spesso pieni». Quella vicino a via Malaspina è tra le postazioni più ricche: «Abbiamo due terminali – sottolineano – e quando siamo a pieno regime con il personale bisogna dire che andiamo piuttosto spediti. | guai cominciano appena qualcuno è costretto ad assentarsi».