Gds: “Palermo, colpo al clan degli «scappati». Gli Inzerillo tra i 19 condannati”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla vicenda legata ai condannati dei clan.

Gli Inzerillo, ovvero gli scappati per eccellenza, erano riusciti ad evitare la furia omicida dei corleonesi emigrando negli Stati Uniti, ma non appena sono rientrati in città hanno avuto una batosta giudiziaria.  Ieri sono state decise 19 condanne per capi e fiancheggiatori dello storico clan di Passo di Rigano, finito nel mirino dei pm della Direzione distrettuale antimafia e della squadra mobile alla fine dello scorso decennio. La retata scattò a luglio del 2019, ieri la sentenza di primo grado emessa dal gup Elisabetta Stampacchia al termine del rito abbreviato.

Le pene dunque sono scontate di un terzo eppure quelle che riguardano i boss di maggior spessore sono molto pesanti, anche se non venivano contestati reati di sangue, né traffico di droga.

Quella più severa riguarda Tommaso Inzerillo, 72 anni, considerato il capo clan indiscusso, che ha avuto 16 anni. Undici anni e 4 mesi sono andati invece a suo cugino, Franco Inzerillo, detto Franco u truttaturi, fratello di Salvatore, ucciso dai killer di Totò Riina nel maggio del 1981, un mese dopo l’agguato contro Stefano Bontade. Una pena meno severa forse perchè il suo ruolo, stando alle indagini, è apparso più defilato rispetto a quello del cugino Tommaso ma anche di Giovanni Buscemi, condannato a 14 anni. Era lui, secondo l’accusa rappresentata dai pm Amelia Luise, Giovanni Antoci, Dario Scaletta e dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca, il rappresentante formale della famiglia di Passo di Rigano.