Gds: “La polemica tra club e tifosi. Mirri «I biglietti sono cari? È dovuto ai posti limitati»”

L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sul caro-prezzi del “Barbera”, riportando le dichiarazioni di Dario Mirri, presidente del Palermo, rilasciate nel corso della conferenza tenuta con i soci dell’associazione Amici Rosanero, rappresentante dell’azionariato popolare:

«Possiamo fare entrare solo mille persone e non 36 mila. Sarà magari una scelta sbagliata, ma è data dal fatto che l’offerta sia limitatissima. Aprire questo stadio costa circa 20 mila euro, non è lo stadio di Bisceglie. Avremmo voluto fare degli abbonamenti, ma è un’idea rinviata: se oggi avessi messo la gradinata a 20 euro, l’abbonamento l’avremmo dovuto mettere a 10 euro a partita».

«Abbiamo previsto un budget, un anno fa, con un valore di produzione di circa 10 milioni. Purtroppo per la pandemia i ricavi si ridurranno probabilmente a 8 milioni, ma abbiamo mantenuto la decisione di investire oltre 6 milioni di euro, che non servono per comprare i giocatori, ma per mantenere la differenza tra costi e ricavi.

In Serie C nessuno compra i giocatori, i cartellini li acquistano in Serie A. Nei prossimi due anni, il Palermo sarà l’unica società a non avere un euro di debito e abbiamo condiviso con Di Piazza di versare i 15 milioni al più presto. Con questi soldi riteniamo che in due anni possiamo andare in Serie B, se si fa quest’anno anche meglio. Di Piazza ha confermato la disponibilità, credo che voglia proseguire».


«Paparesta? Il suo contratto è scaduto il 30 giugno, gli avvocati di Di Piazza e i nostri stanno lavorando per soddisfare la sua esigenza di avere una
persona che possa controllare i numeri e il budget.

Per lo stadio stiamo combattendo sul canone e sulla pubblicità, speriamo presto di firmare la convenzione. Il centro sportivo per me vale una promozione, ci alleniamo a Carini perché per il Tenente Onorato ci hanno chiesto 480 mila euro per rifare la pista d’atletica. Perché a Zamparini no? Aspettiamo il bando del Comune di Torretta e spero che Di Piazza riconsideri il progetto. Lo stadio di proprietà è l’altro anello decisivo».