Gds: “Il bomber Ricciardo va già a tutto gas: «La D si vince mettendoci cattiveria»”

L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le parole rilasciate ieri in conferenza stampa dall’attaccante del Palermo Giovanni Ricciardo. Il bomber originario di Messina porta lo stesso cognome del campione di Formula uno Daniel Ricciardo, ma i due non sono parenti: «Suo padre viene da Minuti, una frazione di Ficarra, da dove vengo io. È venuto in Sicilia quando aveva quattro anni». Ricciardo ha parlato della sua nuova avventura in rosanero: «È la piazza più importante in assoluto tra quelle dove sono stato. Ho potuto vivere una bellissima esperienza a Cesena e spero di ripeterla». Durante la prima amichevole del Palermo è arrivata subito una doppietta: «È stato un allenamento importante, ci ha dato qualche indicazione, ma siamo ancora all’inizio. È stata una partita che ci ha fatto conoscere meglio e ci ha fatto mettere benzina sulle gambe». Bisogna però attendere per i giudizi: «Dopo sei giorni posso dire che questa squadra è importante a livello di qualità, ma questo è un campionato difficile. L’ho vinto tre volte e la caratteristica fondamentale è la cattiveria, perché si va a giocare su campi difficili. Se abbini cattiveria e qualità, allora si può vincere, ma non è facile. Anche per Bari e Cesena non lo è stato». Su Ricciardo c’erano anche altre squadre: «Ho avuto una chiacchierata con l’FC Messina, ma non voglio creare degli equivoci. Ho molto rispetto per il Messina, sono nato lì. Quando ho saputo della catastrofe del Palermo, però, il mio obiettivo primario era questo. Circa un mese fa, sui social, sono stato un po’ attaccato dai tifosi, dunque credo che l’accoglienza non sarà delle migliori». L’attaccante ha poi parlato delle concorrenti per la promozione: «Le due squadre di Messina, il Savoia e il Giugliano potranno crearci problemi. Occhio inoltre alle calabresi: quando ero a Siracusa, ricordo che la nostra principale avversaria, la Cavese, lasciò le penne contro il Roccella». In campo Ricciardo sta legando con Santana: «Ha giocato nel calcio vero e per noi è solo un esempio per la sua umiltà, con lui mi sto trovando benissimo». Sul presidente Mirri: «È il primo artefice di questo progetto ed è uno di noi, dialoga coni giocatori e ci trasmette positività». Infine un avvertimento sul campionato di serie D: «La D per il Palermo – conclude – è solo una lettera, duemila tifosi per un’amichevole non si trovano neanche in piazze di A. Per una città del genere, l’unico obiettivo è il primo posto. Proprio per questo, però, tutti giocheranno alla morte contro di noi. Non sarà facile»