Gds, Brandaleone: “Palermo-Venezia non è un derby, ma c’è un forte legame che lega i due club”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulle gare della prossima giornata attraverso un pezzo scritto da Carlo Brandaleone.

“La giornata numero quattordici del campionato di Serie B propone una serie di partite speciali. Che non vogliamo chiamare derby in quanto questo termine nel calcio definisce solo le sfide stracittadine o per la supremazia regionale, anche se giornalisticamente ne è stata ampliata la portata.  Tanto che per la gara Napoli-Palermo s’è spesso parlato di «derby del Sud», un derby è certamente considerato il match Messina-Reggina, per non parlare di Juventus-Inter chiamato romanticamente il «derby d’Italia». Di derby a tutti gli effetti si può parlare solo in caso di Parma-Modena in programma sabato. Chiamiamolo il derby del tortellino o del lambrusco tra le due squadre che hanno «rilanciato» il Palermo. Distano solo 60 km e la loro rivalità è calcisticamente sfumata, le uniche sfide in Serie A dal 2002 al 2004. La tradizione è tutta per il Parma che ha recuperato gli infortunati (tranne Buffon) e potrà esprimere tutto il suo potenziale.

A Pisa sabato non si gioca un vero derby ma la presenza sulla panchina della Ternana di Cristiano Lucarelli, livornese «doc», alzerà certamente la temperatura all’Arena Garibaldi. La rivalità tra pisani e livornesi è feroce, e alla vigilia dell’ultima gara tra Pisa e Ternana, a febbraio, il tecnico Lucarelli con umorismo tutto toscano annunciò: «Mi aspetto di tutto ma non sono permaloso e non lo è neppure la mia mamma». Ma i tifosi del Pisa vollero «punirlo« e non lo insultarono. A fine gara (fu un pareggio senza reti) Lucarelli sconsolato commentò: «Oggi è andato tutto bene, l’unica nota stonata della giornata il fatto che gli ultras del Pisa non mi abbiano offeso.

Palermo-Venezia non è un derby, ma c’è un forte legame che lega i due club. Sono state le due squadre di Maurizio Zamparini, quindici anni a Venezia e diciassette a Palermo. Un velo di tristezza aleggerà al Barbera. Tristezza, nostalgia e rimpianto per un periodo che – tra miseria e nobiltà – la cronaca non ha ancora consegnato alla storia, ma che certamente ha offerto straordinarie emozioni alle due tifoserie. Storie di uomini, di società, ma anche di simboli araldici. Domenica grifoni contro a Perugia. Sia il club umbro che il Genoa hanno lo stesso stemma, rappresentato dal «grifone», una figura mitologica che rappresenta forza e coraggio, un animale con il corpo da leone, la testa di aquila che guarda a sinistra e le orecchie da cavallo. Entrambe le squadre hanno mutuato il simbolo dalle loro municipalità. Quale dei due prevarrà? A Palermo per ovvi motivi di classifica si spera che il «grifone» genoano azzanni quello perugino, che finora ha fatto la figura del…cappone”.