Gds: “Bando Palermo aperto ai tifosi, La Scala: «L’azionariato popolare è garanzia di trasparenza. Noi al Milan…»”

L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le dichiarazioni dell’avvocato Giuseppe La Scala, uno dei piccoli azionisti del Milan, che spinto dalle sue origini palermitane vuole farsi promotore di un progetto di azionariato popolare per il nuovo Palermo: «Dal punto di vista delle tecniche professionali, siamo a gratuita disposizione del Comune e di chiunque acquisisca i diritti. Al nostro interno c’è una forte componente siciliana». Avvocato che garanzia può dare l’azionariato popolare in vista della ripartenza in D? «La logica è sempre quella di immaginare, ed è fondamentale, un rapporto consapevole e non paternalistico tra la società e i propri tifosi. Se si rifonda pensando che i tifosi non sono carne da cannone e che con loro bisogna essere sempre trasparenti, allora la presenza di azionisti che li rappresentino all’interno della società è garanzia di una correttezza di informazioni. La società, in questo modo, mostra al tifoso quello che succede realmente al suo interno. Si porta inoltre in società un sentimento della tifoseria». Lei col Milan è una delle figure più note in tema di azionariato, come si sviluppa il vostro progetto? «I piccoli azionisti del Milan si sono riuniti attorno ad una radio web che ogni giorno fa diecimila ascoltatori, è un canale straordinario di trasmissione del pensiero, di idee e di proposte. Con la questione del nuovo stadio,al Milan, il dialogo è fervente. Se la società vuole prendere in considerazione il pensiero dei tifosi per dialogare con loro, questo può essere fatto al meglio se all’interno c’è qualcuno che porta la voce della tifoseria». Le ipotesi di crowdfunding abbozzate negli scorsi mesi possono essere un aiuto per la nuova società? «Una raccolta da parte dell’azionariato diffuso è un esperimento che negli ultimi anni si è vista a Frosinone, Pescara e Pordenone, utilizzando piattaforme già collaudate. Pordenone è riuscita addirittura a raccogliere due milioni, sono esempi che fanno pensare. Poi naturalmente ai tifosi bisogna dare in cambio trasparenza e non solo, ma se c’è un progetto preciso e a questi tifosi-azionisti viene concesso ascolto, allora si può pensare a benefit speciali».