Gazzetta dello Sport: ‘Tedino mette in riga il Palermo «Ora c’è bisogno di continuità»’

“Ancora emergenza. Se non è per l’assenza dei nazionali, sono gli infortuni a incidere sulle scelte di Tedino. Carpi ha lasciato il segno: senza Dawidowicz e Rolando che si vanno ad aggiungere in infermeria ad Aleesami e Bellusci, ancora una formazione da riscrivere. Contro la Virtus Entella, il tecnico vuole proseguire con la stessa chiave tattica vista in Emilia: difesa a tre e Coronado dietro all’unica punta Nestorovski, ma non vuole vedere l’atteggiamento lassista palpato in casa con il Novara. «Siamo abituati a lavorare in emergenza sin dall’inizio, ma non possiamo farci nulla–dice Tedino -. Abbiamo avuto qualche problema con Coronado e Aleesami sul piano muscolare, ora con Dawidowicz e Rolando. A livello traumatico, abbiamo subito la partita maschia di Carpi, ne siamo usciti rabberciati. Non mi è mai piaciuto cercare alibi, dobbiamo fare il nostro percorso e sappiamo di trovare una squadra che si difende molto bene, brava a ripartire con De Luca e La Mantia. La perfezione può anche non bastare per fare i tre punti, sarà una partita molto delicata non solo per l’emergenza, ma anche per le partite ravvicinate. Credo che il nostro dovere l’abbiamo sempre fatto. Puntare alla promozione non è semplice, è un percorso lungo con tante altre contendenti a giocarsi quel posto. Non dobbiamo mai guardare indietro, mi aspetto una gara convincente sotto l’aspetto dell’atteggiamento». ATTEGGIAMENTO Tedino scende più nel dettaglio per spiegare perché il Palermo, a volte, viaggia a due velocità. «Abbiamo tanti pregi, ma anche qualche difetto – continua –. La dimostrazione è proprio questa: con l’Empoli abbiamo fatto venti minuti straordinari e poi ci siamo accesi la sigaretta e preso il caffettino, pensando che la partita fosse già vinta. Col Foggia 10 minuti buoni e poi non l’abbiamo più presa,
tranne poi riuscire a pareggiarla. Così non si va da nessuna parte. Stessa cosa col Novara. Appena questa squadra capisce di dover giocare con umiltà e di dover pareggiare le motivazioni degli avversari, allora può giocarsela per vincere. Se invece si pensa di essere più bravi degli altri, a prescindere, non è una virtù. Se l’atteggiamento sarà sbagliato, allora saremo un gruppo non vincente. L’atteggiamento non deve mai mancare». PREGIUDIZI SU JAJALO Sarà, dunque, un Palermo versione Carpi anche dal punto di vista tattico con Jajalo riproposto dal primo minuto. Il centrocampista bosniaco ha sofferto parecchio nelle gare al Barbera, e le sue caratteristiche non sono le stesse di Dawidowicz.«A Jajalo chiedo di non sentire il brontolio della gente – dice il tecnico -.
A Frosinone ha fatto una grandissima partita, a Carpi ha fatto una grandissima partita. Ha fatto un lavoro straordinario e mi aspetto lo stesso in casa. È un professionista esemplare, un soldato straordinario che non perderei per niente al mondo. Il problema è che se uno fa dieci cose giuste e una sbagliata, ci si ricorda sempre di quest’ultima. Magari non sta giocando in un ruolo ottimale, ma sono convinto che la gente si ricrederà come accaduto per Struna. La rinuncia a un attaccante? In questo momento regalare giocatori con una condizione approssimativa o che non alzano l’indice di pericolosità, sia poco positivo per la squadra, che vive di un certo tipo di razionalità. Con Embalo e Gnahoré può cambiare sistema di gioco e situazioni in corsa»“. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.