Gazzetta dello Sport: “Tavecchio: «Boxing day? D’accordo, ma a Natale si va a Messa»”

Anche negli Emirati sbarcano le nostre polemiche di Natale. Il presidente federale Carlo Tavecchio replica in maniera asciutta all’attacco del numero uno della Lega di Serie B Andrea Abodi: «Io ho espresso una sola idea: non è il caso di giocare il giorno di Natale. Ma questo non vuol dire che sia contrario al fatto che si giochi il 26, 27 o in qualsiasi altro giorno». E a Sky ha aggiunto: «Per un cattolico è difficile capire che si possa giocare il giorno della Messa e della nascita di Gesù Cristo. Ma per me un turno di campionato sotto le festività natalizie non rappresenta alcun problema. Anche se, devo dirlo, non siamo gli unici a non giocare». Lunedì Abodi aveva aperto le ostilità a Radio Sportiva con questa frase: «Giocare durante le feste di Natale è ormai una tradizione e anche se il presidente Tavecchio non l’ha capito, noi proseguiremo». Sullo sfondo evidentemente c’è la battaglia delle riforme, incluse le prossime elezioni sia in Federazione che in Lega di Serie A.

I BILANCI A Globe Soccer il presidente federale Carlo Tavecchio ha fatto parte del leone nell’esporre traguardi e obiettivi del calcio italiano. Nel video che accompagna la sua relazione campeggia una cifra: 3,7 miliardi di euro, il giro di affari di un sistema che fronteggia le nuove sfide con uno spirito di «modernizzazione». «La Figc ha 120 anni, con tante vittorie sul campo e da 60 ha anche il fiore all’occhiello di Coverciano: lì prepariamo i nostri tecnici e contiamo di formare sempre più dirigenti. Mi fa piacere che la nostra federazione sia tra le prime 14 al mondo per la gestione virtuosa. E siamo orgogliosi della trasparenza del nostro bilancio». È consapevole, però, che gli organismi internazionali devono aiutare tutti a crescere. «Non parliamo di Superleghe, piuttosto è meglio confrontarsi per individuare nuove soluzioni all’interno delle istituzioni: vale a dire Fifa e Uefa. Sarebbe dannoso creare organismi collaterali». Che cosa pensa degli investitori stranieri nel calcio italiano? «I fondi stranieri devono essere controllati e valutati per provenienza e liceità: noi già lo facciamo. Una volta a posto, gli investimenti stranieri vanno accettati». È favorevole al Mondiale a 48 squadre? «Sì. L’allargamento offre un’opportunità, diciamo democratica. C’è un risvolto della medaglia: con un calendario già intasato l’attività delle nazionali cozza con quella dei club. Me se riduciamo il numero di squadre nei campionati… In Italia siamo su questa squadra»“. Questo quanto riporta l’edizione odierna del “La Gazzetta dello Sport”.