Gazzetta dello Sport: “Sinistro alla Savicevic: quando Locatelli era… De Zerbi”

“Era Padova-­Milan, forse una partita di campionato. L’arbitro fischiò e Roberto De Zerbi calciò in porta. Boom: gol da metà campo al primo secondo. Non ci sono le immagini, ma non si accettano scommesse sul piede con cui calciò: mancino. Oggi De Zerbi allenerà il Palermo contro Locatelli e il Milan dei ragazzi, ma vent’anni fa il talento del Milan era lui. Numero 10, mancino, fantasista dietro una punta… che poi era Maccarone. RDZ veniva da Brescia, dove viveva a due passi dallo stadio, figlio di uno dei leader della Curva Nord. Tifoso vero anche lui: in quello spogliatoio milanista la doccia sembrava Sanremo. Da una parte Corrent con i cori del Verona, dall’altra De Zerbi con quelli del Brescia. Rivali. In campo però vincevano insieme e De Zerbi era il più dotato. Alberto Comazzi, suo compagno nella Primavera e non solo: «Roberto era genio e sregolatezza, poteva cambiare una partita in 5 minuti. Devastante. Quando ci allenavamo con la prima squadra, non gli bastava un dribbling normale, magari faceva finta, tunnel e contro tunnel. Costacurta gli dava certe stecche…». Educative. DEJAN De Zerbi ieri in conferenza ha ripensato a quei giorni: «Sono andato via da casa a 15 anni per andare a Milanello. Ero un bambino, erano sacrifici grossi». Simone Lo Faso è appena più grande, 18 anni, ma è di Palermo, non ha dovuto adattarsi. De Zerbi ieri ha pensato anche a lui: «È un talento grandissimo e io ero un giocatore di quel tipo. Se può giocare dall’inizio? Vediamo». De Zerbi in A con il Milan invece non giocò mai, anche se lo chiamavano Dejan per la somiglianza con Savicevic, anche se Marco Simone gli regalava le scarpe perché era l’unico con i piedi piccoli come i suoi. «Seba Rossi lo voleva sempre a calciare le punizioni ­ dice Walter De Vecchi, che allenò De Zerbi negli Allievi ­ Io in effetti uno così da fermo non l’ho mai visto: una volta lo sfidai e me ne segnò 7 di fila, con il portiere e la barriera vera». Anche quella volta, scommesse chiuse: solo mancino”. Questo quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport”.